L'Argento sta testando il livello chiave dei 41 $, mentre la spinta al rialzo sembra stia svanendo, anche a causa del rafforzamento del dollaro statunitense.
Il prezzo dell’Argento oscilla in area 41 $ durante la sessione di giovedì, con gli operatori che digeriscono i nuovi dati sull’inflazione statunitense. L’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) di agosto ha sorpreso al rialzo su base mensile, registrando un aumento dello 0,4% contro lo 0,3% atteso e lo 0,2% precedente. Su base annua, l’IPC è cresciuto del 2,9%, in linea con il consenso ma superiore al 2,7% di luglio.
Questa pubblicazione ha raffreddato le aspettative di un taglio aggressivo dei tassi da parte della Federal Reserve alla riunione di settembre. Se fino a pochi giorni fa i mercati scontavano anche la possibilità di un taglio da 50 punti base, ora l’ipotesi prevalente resta quella di una riduzione limitata a 25 punti base, con un approccio più cauto da parte dei policymaker.
Il dollaro statunitense ha trovato immediato sostegno dopo i dati, frenando il momentum rialzista dell’Argento, che nelle ultime due settimane aveva beneficiato di un rialzo di oltre il 10% alimentato dalle scommesse accomodanti della FED e dal nervosismo geopolitico.
Dal punto di vista tecnico, l’Argento resta inserito in un trend rialzista di medio termine, consolidando i guadagni sopra il livello psicologico dei 40 $. Il supporto a 41 $ continua a reggere, mentre il livello annuale dei 41,339 $ rappresenta la resistenza immediata da superare per rilanciare il rally.
Un break confermato sopra il livello annuale invaliderebbe una qualsiasi velleità SHORT e aprirebbe la strada a nuovi target rialzisti. In questo caso, i tori punterebbero dapprima al livello chiave dei 42 $, per poi estendere i guadagni verso la resistenza dei 42,30 $.
Le tensioni geopolitiche e la domanda industriale, soprattutto dal comparto fotovoltaico, restano fattori di sostegno per il metallo prezioso, rendendo probabile che eventuali correzioni vengano ancora considerate occasioni di acquisto.
Sul fronte opposto, l’incapacità di superare la resistenza a 41,50 $ e la ripresa del dollaro statunitense dopo i dati sull’inflazione aumentano i rischi di una correzione. Un ritorno sotto il supporto dei 40,90 $ confermerebbe la validità di un aumento della pressione degli orsi.
In tal caso, il primo obiettivo al ribasso sarebbe rappresentato dalla zona di supporto dei 40,50 $. Una rottura di questa fascia aprirebbe la strada a ulteriori cali fino a raggiungere il livello annuale dei 39,812 $, il cui superamento potrebbe permettere un’estensione con il livello chiave dei 39 $ a rappresentare il principale obiettivo SHORT.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.