L'Argento scende a quasi 36,40 $ dopo che il rialzo del dollaro statunitense ha limitato il suo potenziale rialzista.
Il prezzo dell’Argento continua a scendere, attestandosi sopra i 36,50 $ durante le contrattazioni europee di mercoledì. Nonostante l’aumento delle tensioni commerciali globali, alimentate dalle nuove dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il metallo prezioso non riesce a trarre vantaggio da una domanda di beni rifugio che normalmente si attiverebbe in un contesto di incertezze economiche.
La Casa Bianca ha confermato che saranno inviate ulteriori lettere con l’intento di applicare dazi aggiuntivi alle nazioni che non hanno concluso un accordo commerciale durante la pausa tariffaria di 90 giorni. Il Segretario al Commercio degli Stati Uniti ha affermato che entro due giorni saranno inviate circa 15-20 lettere commerciali. Questo aumento delle tensioni commerciali sta alimentando l’incertezza sui mercati globali, ma, paradossalmente, non sembra generare l’afflusso di capitali che ci si aspetterebbe verso asset rifugio come l’Argento.
Trump ha anche annunciato nuove tariffe doganali su sette paesi, un’azione che segna un ulteriore passo nell’intensificazione della guerra commerciale globale. I mercati avevano previsto un impatto maggiore da queste misure, ma il metallo prezioso sta lottando per reagire positivamente. Questo accade principalmente a causa della forza del dollaro statunitense, che ha visto un significativo rafforzamento.
Inoltre, la minaccia di tariffe aggiuntive sui metalli industriali e sui prodotti farmaceutici da parte di Trump ha alimentato ulteriormente le preoccupazioni degli investitori. Le tariffe del 50% sulle importazioni di rame e del 200% sui prodotti farmaceutici, se attuate, potrebbero influire negativamente sulle dinamiche di domanda globale, creando una maggiore incertezza per i mercati, ma l’Argento non ha ancora trovato supporto significativo, nonostante l’aumento delle preoccupazioni geopolitiche.
Al momento della scrittura, il prezzo dell’Argento quota 36,601 $, in calo dello 0,43%. Tuttavia, il possibile rimbalzo dal livello annuale a 36,551 $ lascia intravedere un imminente ritorno dei compratori, supportato anche da un contesto fondamentale favorevole. Dal punto di vista tecnico, una chiusura al di sopra dei 36,80 $ aprirebbe la strada verso il primo obiettivo rialzista situato in area 37,20 $. Un breakout deciso di quest’ultima resistenza aumenterebbe le probabilità di un’estensione del movimento verso il massimo annuale di 37,923 $.
Al contrario, una chiusura netta al di sotto del supporto chiave dei 36,551 $ confermerebbe la prosecuzione della fase correttiva. In tal caso, i prossimi target ribassisti si collocano prima in area 36,00 $, e successivamente sul supporto strategico a 35,60 $, che rappresenta anche una zona di potenziale inversione LONG (area di swing).
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.