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I prezzi dell’oro hanno registrato un andamento positivo per la seconda sessione consecutiva durante le ore di trading asiatiche di giovedì, con il cambio spot XAU/USD che ha raggiunto un massimo di una settimana vicino a $3.377. Il rally è stato supportato da una combinazione di dati sull’inflazione statunitense in debolezza, crescenti tensioni geopolitiche e incertezza rinnovata nel commercio, spingendo gli investitori verso beni rifugio.
Anche i prezzi dell’argento hanno beneficiato, salendo a $36,42. La mossa è stata rafforzata da un Dollaro USA più debole e dal calo dei rendimenti dei Treasury, aumentando l’attrattiva dell’argento sia come asset difensivo che industriale.
Il sentiment di mercato è cambiato dopo che l’ex presidente Donald Trump ha annunciato piani per imporre dazi unilaterali e notificare ai partner commerciali globali entro due settimane. Questo rinnovato rischio politico ha minato l’ottimismo recente seguito a produttivi colloqui commerciali tra USA e Cina.
Contestualmente, le tensioni geopolitiche si sono intensificate. Gli USA hanno consentito l’evacuazione volontaria delle famiglie militari dal Medio Oriente e hanno ridotto il personale diplomatico a Baghdad in mezzo all’aumento delle minacce regionali.
Il ministero della Difesa iraniano ha emesso avvertimenti di ritorsione, mentre la Russia ha intensificato gli attacchi con droni in Ucraina, prendendo di mira in particolare Kharkiv. Questi eventi hanno contribuito ad aumentare la domanda di asset difensivi, come l’oro.
L’oro ha ricevuto ulteriore supporto dai dati dell’Indice dei Prezzi al Consumo di maggio, meno robusti del previsto. Il CPI complessivo è aumentato del 2,4% su base annua, leggermente sotto la previsione del 2,5%, mentre il core CPI è rimasto stabile al 2,8%. Ciò ha rafforzato le aspettative di mercato secondo le quali la Federal Reserve potrebbe iniziare a tagliare i tassi già a settembre.
I rendimenti dei Treasury sono scesi in risposta, trascinando il Dollaro USA a un minimo di un mese e migliorando l’appeal di asset privi di rendimento, come l’oro. I prezzi dei futures, tramite lo strumento CME FedWatch, indicano ora una probabilità del 70% di un taglio dei tassi a settembre.
Gli investitori ora attendono il dato del Producer Price Index (PPI) USA di giovedì e le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione per avere maggiori elementi sulla traiettoria dei tassi della Fed.
Tuttavia, con l’incertezza globale, un orientamento dovish della Fed e uno scenario di Dollaro debole, la strada a minore resistenza per oro e argento resta quella al rialzo.
L’oro punta a un breakout al di sopra di $3.375 con l’aumento della domanda da beni rifugio, mentre l’argento mantiene il supporto della trendline con obiettivi a $36,87 e $37,33.
L’oro ha superato la resistenza di $3.348 ed ora sta testando $3.375, un livello chiave che in precedenza limitava il momentum rialzista. L’azione dei prezzi si è slanciata rompendo un triangolo ascendente rialzista ed è in contrattazione al di sopra sia della 50 EMA ($3.341,87) che della 200 EMA ($3.324,92), confermando una solida struttura tecnica.
Il momentum resta rialzista, supportato da minimi più alti e candele in espansione. Se i compratori supereranno con decisione i $3.375, i prossimi obiettivi al rialzo saranno $3.404 e $3.429. Sul versante ribassista, il supporto immediato si attesta a $3.348, seguito dalla confluenza delle EMA intorno a $3.325.
Finché l’oro manterrà il supporto della trendline e delle EMA, la tendenza resta decisamente rialzista con potenziale per ulteriori guadagni.
L’argento sta cercando un rimbalzo dopo essersi mantenuto al di sopra della trendline ascendente e della 50 EMA, attualmente scambiato vicino a $36,42. La zona $36,11–$36,20 ha agito come forte supporto, con i compratori intervenuti per difendere la struttura rialzista.
Il prezzo rimane ben al di sopra della 200 EMA ($34,69), confermando la forza della tendenza generale. Se il momentum continuerà, il prossimo ostacolo si trova a $36,87, seguito da $37,33. Una chiusura al di sopra di questi livelli ristabilirebbe il dominio rialzista.
Tuttavia, se non si manterrà al di sopra della trendline, il prezzo potrebbe tornare verso $35,88 o addirittura $35,29. Finché l’argento manterrà il supporto della trendline e della 50 EMA, la prospettiva rimane costruttiva con potenziale al rialzo.
Arslan è un MBA in finanza e possiede anche una laurea MPhil in finanza comportamentale. Esperto in analisi finanziaria e psicologia degli investitori, Arslan utilizza il suo background accademico per offrire preziose intuizioni sul sentiment di mercato e sulla probabilità che gli strumenti siano sovraacquistati o sovrasvenduti.