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Venrock entra nel mondo cripto

Da
Lorenzo Cuzzani
Pubblicato: Apr 13, 2018, 15:21 GMT+00:00

La primavera porta le balene nella tecnofinanza

Venrock entra nel mondo cripto

La scorsa settimana riportavamo come il magnate ungherese, George Soros, avesse deciso di cambiare rotta e investire nel comparto cripto.

Tale evento sembra essere stato crocevia di un’inversione di tendenza nell’alta finanza, specialmente riguardo quei grandi investitori la cui avversione per la tecnofinanza è sempre stata nota.

Oggi risulta interessante soffermarsi su Venrock, società di private equity appartenente alla potentissima famiglia Rockefeller.

Diversamente da quanto accaduto con Soros Fund Management, le cui notizie trovavano cittadinanza in rumours da verificare, qui siamo in presenza di fatti concreti e documentati.

Appare opportuno prendere le mosse da una recente intervista di Fortune a David Pakman, partner di Venrock. Pakman conferma come il colosso di venture capital della famiglia Rockefeller abbia interesse nella diversificazione dei propri asset e abbia individuato nella blockchain il giusto ambito in cui investire.

Infatti, sempre Pakman mette a conoscenza il bisettimanale newyorchese dell’accordo siglato tra Venrock e Coinfund, atto proprio allo sviluppo della tecnologia di cui sopra.

Non può sottovalutarsi come il valore di 3 miliardi di dollari di Venrock sia un catalizzatore importante per l’implementazione del mercato cripto. Un simile stakeholder potrebbe presto aggiungersi a Soros come ruolo di nuova balena, influenzando un andamento criptovalutario ormai segnato.

L’interesse e la convinzione di Venrock verso la tecnologia digitale e quindi il mondo criptomonetario è ben testimoniato da Jake Brukhman, cofondatore di Coinfund che spiega così il deal firmato questo mese con il veicolo della famiglia Rockefeller: “Lavoreremo a stretto contatto con loro per aiutare il mentore, consigliare e supportare i team nello spazio. Stiamo cercando di coltivare una sinergia tra squadre, quando vediamo i fondatori più esperti e le startup tecnologiche più tradizionali che prendono la blockchain”.

Appare palese come l’obiettivo di una simile collaborazione sia aiutare imprese emergenti per costituire nuove realtà digitali che prendano le mosse dalla tecnologia dei blocchi. Questo, ovviamente, non prescindendo dalle criptovalute.

Come più volte discusso, la partita sul futuro della fintech sarà giocata sul campo della regolamentazione, ma è pur vero che se la primavera continuerà a portare grandi investitori nel mercato cripto, si potrebbe assistere a un improvviso innalzamento del trend recentemente calato a picco e a un rinnovato interesse per le monete digitali.

Warren Buffet rimane, per ora, l’unico guru ancora coerente con quanto affermato sin dalle origini, ovvero che le monete virtuali appartengano a una bolla.

Solo il tempo potrà dire quale di questi tycoon aveva ragione.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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