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I toni da falco della Bce spingono l’euro in rialzo

Da:
FX Empire Editorial Board
Aggiornato: Mar 5, 2019, 16:27 GMT+00:00

Con il Ftse 100 e il Dax in perdita, le borse europee si muovono in ribasso. Dopo aver annunciato che nella giornata di martedì avvierà una raccolta di

I toni da falco della Bce spingono l’euro in rialzo

Con il Ftse 100 e il Dax in perdita, le borse europee si muovono in ribasso. Dopo aver annunciato che nella giornata di martedì avvierà una raccolta di capitali pari a 8 miliardi di euro, Deutsche Bank è stata tra i primi titoli a muoversi. Dopo l’andamento vario che ha distinto la sessione asiatica e il G20, ove è mancata una posizione comune e la cui dichiarazione finale è priva di un impegno degli Stati membri ad opporsi a tutte le forme di protezionismo, che evidenzia le crepe nel fronte della globalizzazione, gli investitori hanno adottato un atteggiamento prudente.

In Giappone, i mercati erano chiusi per una festività. In Australia, l’Asx ha concluso la sessione con una perdita dello 0,36%, mentre lo Hang Seng è riuscito a guadagnare lo 0,79%, grazie al balzo sperimentato da China Shanshua Energy Co. a seguito dell’annuncio di uno speciale dividendo. Alla borsa di Hong Kong, la stagione degli utili sta raggiungendo il picco massimo. Alcune tra le maggiori imprese quotate pubblicheranno, infatti, gli utili societari nel corso di questa settimana. Negli Stati Uniti, le borse si muovono in negativo e il prezzo del greggio scende.

Il Wti ha perso l’1,6% per toccare i 48,15$, cedendo i guadagni registrati nelle due sessioni precedenti, ma rimanendo ben al di sopra dei 47,22$, il minimo di più di tre mesi segnato nella giornata di mercoledì. Durante la settimana conclusasi il 14 marzo, le vendite hanno raggiunto i massimi storici a causa dell’avvio della liquidazione di un’impressionante quantità di posizioni long e in conseguenza dell’aumento del numero di pozzi petroliferi attivi negli Stati Uniti.

In Germania, il gruppo dei saggi hanno rivisto in positivo le loro previsioni sull’economia

In Germania, i consiglieri economici hanno rivisto lievemente in rialzo le previsioni di crescita per il 2017. Il dato aggiustato per i giorni lavorativi sale all’1,7%, mentre per il 2018 si attende l’1,6%. Secondo il gruppo dei saggi, la crescita è ancora oltre il livello potenziale e la capacità economica, spinta dalla domanda interna, è piuttosto esausta. Come già nel 2016, il settore estero continua a drenare la crescita. Ciò considerato, il gruppo ha chiesto alla Bce di cominciare a porre fine al programma di acquisto di titoli al più presto possibile. I consiglieri economici hanno respinto le critiche all’attuale avanzo di conto corrente della Germania, affermando che, più che riflettere uno squilibrio macroeconomico come sostenuto dall’UE, tale surplus dipende più da fattori temporanei e strutturali, tra cui la politica monetaria decisamente espansiva attuata da Francoforte e il declino del prezzo del petrolio, fattori demografici e la percentuale di capitale delle imprese.

Nell’ultimo trimestre dello scorso anno, l’inflazione del costo del lavoro nell’Eurozona ha subito un’accelerazione dall’1,4% dei tre mesi precedenti all’1,6%. In Germania, l’incremento è stato del 3,0%, ben al di sopra della media dell’Eurozona. Unito al Pil, tale dato evidenzia una forte domanda interna e un contributo negativo alla crescita da parte delle esportazioni nette. Tutto ciò mostra come sia difficile giustificare le critiche rivolte al saldo nominale delle esportazioni e all’avanzo di conto corrente della Germania.  r

Il G20 ha mostrato le fratture che vanno aprendosi nelle relazioni commerciali internazionali. La dichiarazione finale non conteneva, infatti, alcun impegno a resistere a tutte le forme di protezionismo. Per qualche tempo, si è perfino dubitato della pubblicazione del comunicato. Nel Regno Unito, il prezzo delle abitazioni è rimasto al 2,3% annuo.

Sull'Autore

Il team di redattori di FXEmpire è formato da analisti professionisti con un'esperienza combinata di oltre 45 anni nei mercati finanziari, che copre molteplici settori come quelli dei mercati azionari, forex, materie prime, futures e criptovalute.

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