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Pil Italia al palo. Istat certifica stagnazione. Sale occupazione

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Fabio Carbone
Aggiornato: Aug 1, 2019, 08:23 UTC

Il Pil Italia al palo. L'Istat certifica la stagnazione dell'economia italiana. Dato curioso, l'occupazione sale nonostante la situazione critica dell'economia.,

Pil Italia

Adesso lo certificano anche i dati dell’Istituto nazionale di statistica (Istat), la stima preliminare del Pil Italia nel secondo trimestre 2019 è stazionario rispetto al trimestre precedente e “nei confronti del secondo trimestre del 2018”.

La crescita economica in Italia è quindi ferma e questo anche se il secondo trimestre del 2019 ha avuto una giornata di lavoro in più, rispetto al trimestre precedente e rispetto al secondo trimestre del 2018.

Questo il commento dell’Istat ai dati diffusi ieri sul Pil Italia:

“Nel secondo trimestre del 2019 è continuata la fase di sostanziale stagnazione dell’economia italiana che prosegue ormai dal secondo trimestre dello scorso anno (2018). Dopo il lievissimo calo registrato nella seconda metà del 2018 e l’altrettanto marginale recupero del primo trimestre, il Pil ha segnato nel secondo trimestre 2019 una variazione congiunturale nulla.

La stima preliminare qui presentata ha necessariamente natura provvisoria e si basa su una valutazione dal lato dell’offerta che indica cali dell’attività per l’agricoltura e per l’industria e un contenuto incremento per l’insieme del terziario.”

Per quanto riguarda il lato della domanda, il contributo della componente nazionale al lordo delle scorte e della componente estera netta, è nullo.

La prossima diffusione è prevista per il 31 ottobre 2019.

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Il grafico per Pil Italia

Il grafico sottostante mostra come è variato il Pil Italia dal 2007 a oggi. Il grafico si riferisce al prodotto interno lordo espresso in valori concatenati.

Grafico Pil Italia 2019

Gli occupati crescono in Italia

Ancora l’Istat ci mostra un quadro curioso se confrontato con la situazione del Pil Italia. Sono stati resi noti i dati provvisori sugli occupati e i disoccupati riferiti al mese di giugno 2019.

Gli occupati, secondo i dati dell’Istat, sono stabili rispetto al mese di maggio 2019, con un tasso di occupazione che sale al 59,2% (+0,1% su base mensile). In generale il tasso di disoccupazione cala al 9,7% (-0,1%).

Se approfondiamo i dati, notiamo che l’occupazione delle donne cresce di 15 mila unità, mentre l’occupazione degli uomini diminuisce di 21 mila unità. Ciò significa che la stabilità è data dal bilanciamento tra ingresso di più donne nel sistema produttivo e dall’uscita degli uomini.

Guardando ai dati per fascia d’età, aumentano gli occupati tra i 15 – 24 anni di 10 mila unità, e aumentano gli occupati tra i 35 – 49 anni di 5 mila unità. Diminuiscono gli occupati tra i 25 – 34 anni di 4 mila unità e gli ultracinquantenni di ben 18 mila unità.

Altro fattore da tenere in considerazione, il numero di dipendenti cresce sia per i contratti a termine che permanenti di 52 mila unità complessive, mentre diminuiscono di molto gli indipendenti (- 58 mila unità).

Diminuiscono anche le persone che cercano una occupazione di 29 mila unità (-1,1%), persone che quindi rientrano nell’insieme degli inattivi.

La diminuzione colpisce sia le donne che gli uomini e tutte le fasce d’età, fa eccezione la fascia 25 – 34 anni.

Se guardiamo all’occupazione nel trimestre aprile – giugno 2019, la crescita è pari al +0,5%, ovvero +124 mila unità.

In questo periodo aumentano i contratti a termine e anche i contratti di lavoro dipendente permanenti, mentre calano gli indipendenti dello 0,2%.

Se prendiamo come riferimento l’anno 2019, anche in questo caso le stime forniscono una crescita dello 0,5% e un numero di occupati aumentati di 115 mila unità.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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