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Padoan-Vestager: prove di accordo su Mps

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Lorenzo Cuzzani
Pubblicato: Jun 1, 2017, 14:56 GMT+00:00

Qualcosa si muove. A sentire i diretti interessati, molto più di qualcosa. L’arte diplomatica italiana è (quasi) riuscita a fiaccare l’ostinata e sempre

Padoan-Vestager: prove di accordo su Mps

Qualcosa si muove.

A sentire i diretti interessati, molto più di qualcosa.

L’arte diplomatica italiana è (quasi) riuscita a fiaccare l’ostinata e sempre cauta difesa comunitaria, ma per il colpo da ko ci vorrà un knock down.

Il n.1 del Tesoro, Pier Carlo Padoan, avrebbe raggiunto l’intesa con il Commissario Europeo per la Concorrenza, Margrethe Vestager, relativamente al piano di riassetto di Rocca Salimbeni.

Tale accordo sarebbe la pietra miliare della ricapitalizzazione precauzionale della banca senese che in questo modo si conformerebbe alla normativa europea.

Si parlava sopra di fiancheggiamento. Tale azione da sola non è sufficiente per raggiungere il risultato. Prendendo spunto dal linguaggio giuridico, si potrebbe dire che è presente una conditio sine qua non, ovvero una condizione senza la quale l’accordo tra Padoan e Vestager non avrà seguito.

Nel dettaglio, tale accordo “è condizionato alla conferma parallela da parte della Bce nel suo ruolo di supervisore che Monte dei Paschi di Siena è solvibile e rispetta i requisiti di capitale”, ha tuonato la Commissione Europea in un comunicato.

Tradotto in parole povere: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

Tale osservazione prende le mosse anche dal secondo diktat diffuso nello stesso comunicato, con cui la Commissione pretende che il Governo riceva “una conferma formale da parte degli investitori privati che acquisiranno il portafoglio di non-performing loans”.

Pretesa che comunque appare alquanto motivata, specie considerando il buco nero dei crediti deteriorati nella pancia del credito italiano e in particolar modo nella banca più antica del mondo.

L’obiettivo di Commissione e Governo è presto detto: “finalizzare i dettagli del piano di ristrutturazione finale di Mps”.

La Commissione ha le idee chiare riguardo al piano di cui sopra e mai come questa volta esige impegni a 360°, sia dal pubblico, sia dal privato. A tal proposito, se prima ha posto l’accento sulla trasparenza e la serietà degli investimenti degli interlocutori privati, adesso assicura che “l’Italia dovrà notificare questo piano di ristrutturazione finale, inclusi gli impegni da parte delle autorità italiane su come intendono mettere in opera il piano”.

Tale comunicazione sarà propedeutica, perché “su questa base, la Commissione adotterà  la sua decisione formale”.

Filtra comunque ottimismo in sede europea, perché proprio il Commissario Vestager commenta l’accordo come “un passo positivo per Mps e per il settore bancario italiano”, aggiungendo come tale intesa consentirà “di iniettare capitale in Mps a titolo precauzionale in linea con le regole Ue, limitando al contempo l’onere per i contribuenti italiani”.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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