Si accendono i fari su Unicredit. O forse sarebbe più opportuno dire che si accendono di nuovo. A due mesi di distanza dall’aumento di capitale
Si accendono i fari su Unicredit.
O forse sarebbe più opportuno dire che si accendono di nuovo.
A due mesi di distanza dall’aumento di capitale dell’istituto di credito milanese e a meno di una settimana dall’assemblea in cui il management ha speso parole al miele verso il gruppo, aleggia uno spettro che rischia di smorzare gli entusiasmi.
È necessario andare con ordine.
È noto che il maggiore azionista di Unicredit sia il fondo sovrano di Abu Dhabi, Aabar Luxemburg, con una quota del 5,038%, unico socio a detenere una simile percentuale.
Oltretutto, è possibile che il fondo abbia interesse ad accrescere la propria partecipazione nel secondo gruppo bancario italiano, specie considerando i risultati da questo raggiunti e l’ottimo management sinonimo di serietà e competenza.
Quel che emerge oggi è un’indagine della Procura di Milano su un’operazione avvenuta nel 2010 proprio mentre il fondo sovrano di Abu Dhabi era in procinto di acquisire le azioni che lo avrebbero reso il maggior azionista della banca meneghina.
Tale operazione consisterebbe in un ordine massivo su azioni Unicredit effettuato da Falcon Private Bank, una controllata della International Petroleum Investment Company (Ipic) di Abu Dhabi.
Tale operazione avrebbe la regia di Khadem al-Qubaisi, ai tempi dirigente della Ipic e artefice di un guadagno di ben 21 milioni di euro attraverso l’acquisto di titoli bancari italiani.
Quel che si contesta all’ex direttore della Ipic è l’abuso di informazioni privilegiate attraverso il quale avrebbe compiuto l’operazione di cui sopra: in quel periodo, la notizia dell’imminente entrata di Aabar Luxemburg in Unicredit era assolutamente segreta e in nessun modo diffusa, quindi non conoscibile da parte del mercato.
I dettagli della vicenda sarebbero emersi grazie ad una fonte del Financial Times, ma è ancora al vaglio degli inquirenti sia la posizione di al-Qubaisi, sia l’evoluzione e lo sviluppo del presunto reato che si sarebbe consumato.
Certo è che in un momento di euforia da parte di Piazza Gae Aulenti, le voci su una possibile speculazione arrivano con un tempismo davvero inaspettato.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.