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22% dei lavoratori italiani ricevono stipendio inferiore 9 euro ora

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Mar 14, 2019, 09:19 GMT+00:00

Il 22% dei lavoratori dipendenti privati lavoro per meno di 9 euro lordi ora, lo dice L'Inps alla Commissione Lavoro al Senato, dove si discute dell'introduzione del salario minimo garantito.

italiani

Si può essere poveri pur lavorando? Secondo i dati forniti dall’Inps, ieri 13 marzo, durante l’audizione alla commissione Lavoro al Senato, sì.

Il 22 percento dei lavoratori dipendenti di aziende private percepiscono una retribuzione oraria lorda inferiore ai 9 euro. I dati non tengono conto dei lavoratori domestici e degli operai agricoli, ma fotografano una situazione non certo positiva.

I nove euro lordi sono la soglia minima prevista da un disegno di legge in discussione al Senato sull’introduzione del salario minimo in Italia.

I dati forniti dall’Inps dicono anche che l’8% dei lavoratori dipendenti del settore privato percepiscono meno di 8 euro orari lordi, mentre ben il 40% riceve una paga oraria di 10 euro lordi l’ora.

Salario minimo a 9 euro lordi

Secondo una memoria presentata dall’Istat alla commissione Lavoro del Senato, aumentando lo stipendio a 9 euro lordi l’ora, 2,9 milioni di dipendenti potrebbero contare su un incremento della retribuzione di 1.073 euro annui.

Il beneficio, secondo l’Istat, coinvolgerebbe il 21% dei lavoratori dipendenti, e andrebbe ad aumentare il monte salari complessivo di 3,2 miliardi di euro.

Salario minimo per i domestici

L’Inps informa la Commissione che quasi tutti i lavoratori domestici percepiscono un salario orario inferiore ai 9 euro orari. L’ente previdenziale chiede che si tenga conto della particolarità del settore, per “evitare il rischio di pericolose involuzioni che possono portare all’espansione del lavoro irregolare” nel caso di introduzione del salario minimo obbligatorio anche per questa categoria.

L’Inps presenta i dati di una involuzione verso il lavoro nero dei lavoratori domestici già in atto, quelli regolari sono passati da 1,01 milioni a 864.526 tra il 2012 e il 2017: il 15% in meno.

I sindacati preferiscono il contratto nazionale

Incontrando il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, i sindacati Cgil, Cisl e Uil, Ugl e Usb, hanno ribadito la loro perplessità nei confronti del salario minimo, perché consentirebbe alle aziende di scavalcare i contratti nazionali e di applicare i salari minimi previsti dalla nuova legge. Un danno per i lavoratori secondo i sindacati.

Ma anche Confindustria preferisce il sistema contrattuale attuale e lo afferma congiuntamente con i sindacati dei lavoratori.

Il salario minimo tra i più elevati d’Europa

Secondo l’Ocse un salario minimo a nove euro lordi ora sarebbe tra i più elevati d’Europa e ci porterebbe, sotto questo profilo, vicini alla Germania, anche se le due economie restano ovviamente distanti in termini di capacità espressa.

Intanto l’Istat pubblica anche i dati sull’occupazione in Italia relativi al 2018.

Il Mezzogiorno ha il tasso di disoccupazione più alto

Il secolare divario tra Nord e Sud resta la sfida presente e futura del paese. Secondo i dati Istat, la disoccupazione nel 2018 diminuisce dall’11,2% del 2017 al 10,6% su base nazionale; con un miglioramento anche per i giovani, il cui tasso di disoccupazione scende del 2,6% a 32,2% su base nazionale.

Al Mezzogiorno il tasso di disoccupazione è al 18,4% nel 2018, al Centro del 9,4% e al Nord del 6,6%. Per il Sud non l’unico dato negativo, perché è anche l’unica area geografica d’Italia a non aver ancora recuperato i livelli di occupazione pre-crisi 2008.

Per quanto riguarda il tasso di occupazione, invece, i dati dell’Istat dicono quanto segue:

  • Nord: 67,3%;
  • Centro: 63,2%;
  • Sud: 44,5%.

Aumenta il lavoro a tempo determinato

Leggendo in dettaglio i dati forniti dall’Istat, essi mostrano che, tra i lavoratori dipendenti, ad essere aumentati sono i posti di lavoro a tempo determinato: 323 mila posti in più. Calano dopo quattro anni di crescita continuativa i lavoratori a tempo indeterminato: 108 mila posti in meno.

In generale l’occupazione cresce per il quinto anno consecutivo, con un tasso di occupazione nazionale al 58,5%.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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