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L’analisi di Confcommercio sull’Italia

Da
Lorenzo Cuzzani
Aggiornato: Apr 2, 2017, 07:26 GMT+00:00

È preoccupante il quadro delineato da una recente analisi operata da Confcommercio sulla situazione italiana. Da Largo Gioacchino Belli si ammonisce su un

L’analisi di Confcommercio sull’Italia

È preoccupante il quadro delineato da una recente analisi operata da Confcommercio sulla situazione italiana.

Da Largo Gioacchino Belli si ammonisce su un presunto rallentamento del pil nel 2018, considerando il 2017 come identico trend rispetto al 2016.

Se il presente anno ospiterà una crescita fittizia, con un rialzo del pil di +1,1%, nel 2018 tale dato si ridurrà fino allo 0,8%.

Dati a parte, quel che appare chiaro è una mancanza di crescita da parte del Bel Paese che proietta l’incertezza tricolore verso una dimensione non qualificabile.

Per gli analisti di Confcommercio, tale situazione d’incertezza ha generato un calo della fiducia dall’inizio del 2016 in continuum fino al mese di marzo 2017.

Ma non è tutto

Nonostante la crescita dell’occupazione, di bonus, di contributi turistici e inflazione pari a zero, il reddito disponibile ha registrato un progresso superiore ai consumi, con valore 2% in termini reali.

Ne deriva un ipotetico ritorno verso la stagnazione dell’economia, complice anche la flessione della propensione al consumo figlia della già citata mancanza di fiducia, con la conseguenza dell’impossibilità di raggiungere, nel biennio 2017-2018, il promettente aumento dei consumi di 1,4 punti percentuali registrato nel 2016.

Nel concreto, il 2017 ospiterà il rallentamento dell’occupazione e la ripresa dell’inflazione, con l’ovvia conseguenza di ridurre il potere d’acquisto delle famiglie e rischiare quindi di impattare ancor di più sullo sviluppo dei consumi.

Ulteriore annosa questione afferisce la spesa pubblica, la quale non conoscerà fenomeno deflattivo ma, anzi, crescerà, coerentemente con il rapporto debito/pil, il cui valore oltrepasserà quello del 2016.

Ultima, pessima nota comunicata da Confcommercio, è l’individuazione della soglia della pressione fiscale, che nel biennio in arrivo continuerà a recitare 43%.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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