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L’altra faccia del Bitcoin

Da
Lorenzo Cuzzani
Pubblicato: Dec 15, 2017, 17:27 GMT+00:00

Il contemperamento delle esigenze in seno alla criptovaluta di Satoshi Nakamoto

L’altra faccia del Bitcoin

“Non è oro tutto ciò che luccica”, diceva il mercante di Venezia.

La sapienza shakespeariana è un utile strumento per capire meglio l’altra faccia della medaglia, o, rimanendo in tema valutario, della moneta.

È noto come il BTC sia la regina delle criptovalute in quanto a capitalizzazione, anche se a detta di molti non manterrà questo primato in eterno, anzi, è questione di tempo prima che non solo abdichi, ma scompaia definitivamente.

Quanto detto sopra circa la supremazia della valuta di Satoshi Nakamoto aiuta a introdurre il paradosso o, per meglio dire, la deriva negativa (=illecita) cui il Bitcoin tende o non è esente.

Come quasi ogni criptomoneta, il Bitcoin fornisce un alto (=eufemismo) contenuto di privacy; da un’altra prospettiva, quella critica da più parti mossa, si potrebbe dire che la privacy di cui si fregia la moneta digitale più famosa al mondo sia una misura per eludere le norme sulla trasparenza vigenti in tutto il globo. (Giova qui ricordare come la valuta più usata nel darkweb sia Monero, il cui livello di anonimato sia pressoché irraggiungibile).

Prescindendo da considerazioni di carattere etico o politico, è possibile affermare come una siffatta tecnologia presenti conseguenze o controindicazioni se utilizzata per fini diversi da quelli per cui è venuta alla luce.

Risulta palese come una valuta anonima, non tracciabile (non del tutto) e fuori da ogni tipo di regolamentazione possa prestarsi a utilizzi impropri come moneta di scambio per illeciti di ogni tipo, specie di natura eversiva.

Il superamento dello scopo del conio del BTC è tristemente balzato alla cronaca più volte, ma oggi con più veemenza in quanto riguarda l’organizzazione terroristica nota come Isis.

Il Sole 24 ORE ha diffuso nella giornata di oggi la notizia dell’arresto “di Zoobia Shanhaz, una 27enne residente a Brooklyn”, alla quale è contestato il reato di finanziamento di “organizzazioni terroristiche” attraverso l’uso del Bitcoin.

Come illustra il quotidiano milanese, l’accusa sarebbe la seguente: “tra il marzo e il luglio di quest’anno la donna ha ottenuto alcune carte di credito e un prestito bancario di 85mila dollari per acquistare dei Bitcoin usati in seguito per finanziare l’Isis. La transazione illecita è avvenuta attraverso società fantasma create in Pakistan, Cina e Turchia con destinazione finale il sedicente stato islamico”.

La fattispecie di reato più grave ascrivibile all’imputata è senza dubbio la frode bancaria, per cui rischia 30 anni.

Quel che rileva qui è il possibile legame, utilizzo o anche trading operato sulla criptovaluta più importante al mondo. Se da una parte è fuori discussione il pericolo derivante dalle potenzialità del Bitcoin, dall’altra va ricordato come la capitalizzazione della criptomoneta abbia raggiunto livelli record, ovvero 285 miliardi di dollari su 500 totali costituiti dal comparto tecnofinanza. Simili valori impongono attenzione e buonsenso circa il restringimento o l’elisione di un mercato o di una moneta digitale che oggi sposta davvero gli equilibri finanziari.

La tutela della legge e del sistema di sicurezza sono temi cogenti per ogni Stato di diritto e come tali meritano considerazione massiva. Al contempo, scagliarsi contro il Bitcoin alla luce della sua deriva o di quanto successo a New York rischia di guardare solo una faccia della stessa moneta, lanciandola nel mare dell’oblio e rischiando di far saltare miliardi e miliardi di investimenti.

Come sempre, specie parlando di Bitcoin, non può non farsi un discorso d’insieme, coinvolgendo ogni avvenimento recente per comprendere la portata della stessa criptovaluta.

Domani il recap di quanto accaduto nella prima metà di dicembre.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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