Pubblicita'
Pubblicita'

Il diktat UE

Da
Lorenzo Cuzzani
Aggiornato: Mar 20, 2017, 10:47 GMT+00:00

La querelle tra il Bel Paese e l’Unione Europea continua. È una polemica sistemica quella relativa alla Manovra tricolore, con l’Italia sugli scudi per

Il diktat UE

La querelle tra il Bel Paese e l’Unione Europea continua.

È una polemica sistemica quella relativa alla Manovra tricolore, con l’Italia sugli scudi per difendere quanto prodotto in sede normativa e l’Ue dall’altra parte pronta a non fare sconti.

Nel mese di febbraio la Commissione Europea si era espressa negativamente sulla legge finanziaria, ritenendola non conforme nei numeri, ma lasciando un margine correttivo da esplicarsi nel termine di due mesi.

Quel che acuisce la questione è quanto emerso dal report effettuato dal Comitato Economico e Finanziario Europeo, secondo il quale l’Italia versa in una situazione di rischio non indifferente.

Tale analisi sarà acquisita dall’Eurogruppo il 20 marzo, data in cui avranno luogo le valutazioni preliminari.

Nel dettaglio, i correttivi richiesti da Bruxelles a Roma sono stimabili in uno 0,2% del Pil, intorno a 3,4 miliardi di euro.

Il problema inerisce la gestione di questa liquidità: da capitali adibiti a finanziamenti ad ammontare di restituzione per evitare la procedura di infrazione in cui incorrerebbe l’Italia qualora non riuscisse a ovviare al disavanzo rimarcato dall’Ue.

Da qui il rischio, o meglio, la probabile conseguenza, di una legge di stabilità più invasiva che colpisca trasversalmente il Paese più bello del mondo.

Le maglie entro cui operare appaiono alquanto strette, specie se si pensa che Bruxelles stia mettendo in discussione sia i conti del presente anno, sia quelli del precedente

Se nel 2017 il deficit italiano subirà un progresso di 2,4 punti percentuale con un debito a quota 133,3%, la lente d’ingrandimento del Comitato comunitario ha focalizzato anche le criticità del 2016, anno in cui il Governo non ha mantenuto gli impegni relativi all’aumento degli investimenti.

Estensione dei volumi d’investimento che non è avvenuta.

L’Italia si trova nel paradosso di doversi cogentemente dimostrare credibile in materia di capacità di mantenimento della soglia di debito quando d’altra parte deve trovare un modo per correggere la Manovra che le permetta di evitare la procedura d’infrazione ex art. 258 e 259 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.

E, in tutto questo, sarebbe auspicabile non perdesse di vista l’efficacia e l’efficienza della propria legge finanziaria.

Sembra piovere sul bagnato.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

Pubblicita'