Equita su Unicredit

Equita torna a occuparsi di Unicredit. In particolare, della vendita dei suoi npl.

Secondo la sim meneghina ci sono tutti gli elementi per confermare il rating buy e il target price con valore 19,2 euro. Il che è coerente con l’articolazione del trend considerato dal gennaio 2017 relativo a esposizioni non performanti e net interest income.

Fattori di discontinuità nel valore performante di Unicredit sono da ricercare in primis nell’aggregazione, rea di aver sottratto risorse utili per l’ultimo step di completamento del piano di vendita dei crediti deteriorati.

Nel dettaglio, si ha riguardo la semplificazione dei processi interni e la chiusura di ben 833 sportelli presenti sul territorio nazionale. L’operazione ha un target ben preciso: far crescere il valore patrimoniale di ciascun cliente Unicredit.

L’obiettivo di cui sopra rimane alquanto ambizioso, infatti per gli analisti il contesto competitivo si conferma sfidante sia in riferimento allo spread, sia relativamente al credito a breve.

Nonostante tutto, per Equita l’andamento di Unicredit, specie dal punto di vista del net interest income, rimane coerente rispetto al primo trimestre, ottenendo una guidance di valore 10,2 miliardi di euro.

La conclusione sul gruppo guidato da Jean Pierre Mustier è presto detta: “Unicredit  resta la nostra best pick-up nel settore: il completamento del processo di de-risking dovrebbe portare a un’ulteriore espansione dei multipli. Inoltre, dato che rispetto ai competitor Unicredit ha anticipato questo processo, secondo noi beneficia di una maggior leva operativa dall’accelerazione dei ricavi”.

Sembra proprio che Unicredit proceda a vele spiegate verso l’alleggerimento del proprio fardello sofferenziale.