Jamie Dimon di JPMorgan Chase avverte che un uragano è in arrivo sull’economia, e consiglia tutti di tenersi forti, di prepararsi.
Investitori e azionisti speravano di dormire sonni più tranquilli questa estate, ma Jamie Dimon, l’amministratore delegato della banca per gli investimenti JPMorgan Chase (JPM), ha avvertito di prepararsi ad un uragano economico.
Un uragano in arrivo sull’economia primariamente statunitense e causato dalle scelte del Federal Reserve System (Fed) e dalle conseguenze sull’Europa causate dalla guerra in Ucraina.
Jamie Dimon, parlando ad una conferenza finanziaria in New York mercoledì, ha apertamente affermato:
“Avevo detto che ci sono nuvole da tempesta, ma ora cambio… è un uragano”, come riporta Cnbc.
Al momento la situazione sembra abbastanza tranquilla afferma l’ad di JPMorgan Chase, e nessuno può sapere se si abbatterà una piccola tempesta o l’uragano Sandy (del 2012, uno dei più devastanti dell’epoca recente).
Dimon ha anche aggiunto: “È meglio che vi teniate forte”.
“JPMorgan si sta preparando e saremo molto prudenti con il nostro bilancio”, ha affermato Dimon davanti una platea piena di analisti e investitori.
Secondo Dimon tutti al momento pensano che la Fed ce la potrà fare a gestire la situazione, ma lui è molto pessimista e pensa che “l’uragano è proprio lì fuori, in fondo alla strada, in arrivo”.
I titoli azionari dei tecnologici da inizio anno sono stati pesantemente martellati da continui ribassi perché gli investitori si stanno preparando ad un tempo in cui non vi sarà più il denaro a basso costo iniettato nel sistema dalla Fed.
L’inflazione ha fatto il resto, esacerbata dalle interruzioni della catena di approvvigionamento a causa della pandemia.
Negli ultimi giorni i titoli azionari sono rimbalzati un po’ sulle speranze che l’inflazione si stia attenuando.
Ma a preoccupare JPMorgan sono due fattori in particolare.
Dimon crede che non si stiano mettendo in campo le scelte appropriate per proteggere l’Europa dall’impatto che riceverà dalle conseguenze della guerra, e in particolare dall’apprezzamento del prezzo del petrolio nel breve periodo.
Dimon fa notare che durante la crisi del 2008 banche centrali, banche commerciali e società di trading operanti sulle valute furono tra i maggiori acquirenti dei Titoli di Stato americani, ma questa volta è diverso, gli attori/salvatori questa volta non avranno le capacità o il desiderio di venire in soccorso.
“Si tratta di un cambiamento enorme nel flusso di fondi in tutto il mondo”, ha detto Dimon. “Non so quale sarà l’effetto di questa situazione, ma sono pronto a prevedere, come minimo, un’enorme volatilità”.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.