Bitcoin Gold nasce per volontà di Jack Liao, ad di LightningASIC, big company sia di mining, sia di hardware utilizzati a tal fine. Contingenza non da
Bitcoin Gold nasce per volontà di Jack Liao, ad di LightningASIC, big company sia di mining, sia di hardware utilizzati a tal fine.
Contingenza non da poco, se si considera che con questa altcoin il mining sarà possibile anche tramite normali schede video, nonostante non sia escluso che la LightningASIC produca anche hardware specifici (ASIC) per chiunque voglia minare BTG con strumenti più performanti rispetto a comuni GPU (Graphic Processing Unit).
Già da quanto riportato sopra si intuisce l’obiettivo di semplificare l’accesso alla criptovaluta.
Il che potrebbe essere visto come una politica aggressiva per accaparrarsi subito una grande porzione di mercato, sfruttando la popolarità del Bitcoin tradizionale.
Quel che non va dimenticato è che BTG pone in essere una tripartizione nell’universo Bitcoin, arrivando dopo il lancio agostano di Bitcoin Cash (BCH) e condividendone da una parte la semplicità di trasmissione, ma differenziandosene volendo contrastare l’annosa questione del decentramento.
L’algoritmo alla base del sistema di mining in cui operano i minatori per BTC e BCH è universalmente riconosciuto come alquanto costoso, non potendo prescindere dal costo fisso figlio dell’attività di suddetti minatori basata sull’uso di software molto costosi, conditio sine qua non per l’effettiva certificazione.
Riprendendo quanto detto in origine, BTG potrà essere minato anche da persone comuni attraverso semplici hardware usati per il videogaming, il tutto attraverso l’inserimento e l’esclusivo uso dell’algoritmo Equilhash che renderà possibile tale modalità.
BTG non convince appieno perché il fatto di seguire la blockchain principale BTC e poi staccarsene potrebbe portare a problemi di sicurezza, specie considerando come il codice non sarà disponibile al pubblico prima di novembre, contingenza stigmatizzata da Coinbase come “ad alto rischio sicurezza”.
Ricercando feedback dai maggiori player di distribuzione salta all’occhio come Trezor, leader nella gestione di portafogli Bitcoin, non sia interessata, almeno momentaneamente, a veicolare BTG.
Oltre al diniego della già sopracitata Coinbase.
La delicatezza della situazione impone cautela e attenzione nella scelta della criptovaluta da utilizzare perché in un momento di fermento scissorio all’interno del Bitcoin, tutte queste manovre atte alla differenziazione metodologica, in un verso orientato all’onchain, in un altro all’offchain, si presentano con un gusto altamente speculativo ma dal trading quantomeno incerto.
Il BTC continua a vantare valori di tutto rispetto, sopra i 5600 $, in spregio delle criticità ascrittegli come difficoltà di trasmissione, lentezza, alti costi e via dicendo.
L’impressione è che BCH e BTG necessiteranno di un tempo inquantificabile per assurgere a dimensione credibile, pur detenendo elementi di perfezionamento non indifferenti rispetto alla criptomoneta madre.
Nel frattempo, Ethereum, Ripple e tutte le altre cercheranno di sfruttare la scissione di BTC per acquisire una fetta sempre maggiore di mercato, nonostante per ora il paragone sia impari.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.