Criptovalute: ZenGo lancia un nuovo cripto wallet finanziato da Samsung

La tecnofinanza si sta evolvendo.

Uno sviluppo che sembra non poter più prescindere dal connubio criptovalute – device di ultima generazione. Nella fattispecie: smartphone, tablet e chi più ne ha più ne metta.

Come resocontato recentemente, a muoversi in tal senso sono stati colossi come Samsung, sia lanciando la tecnologia Blockchain Keystore, sia finanziando altri progetti volti all’implementazione tecnologica in chiave cripto.

A questo riguardo giova riportare nel dettaglio la sistematica del nuovo cripto wallet che ha attirato gli interessi del chaebol e non solo.

ZenGo è la startup che attraverso la progettazione del proprio cripto wallet ha ricevuto ben quattro milioni di dollari di sovvenzionamenti dalla sopracitata Samsung, da Benson Oak Ventures e da Elron.

Se per Samsung non servono presentazioni, non va sottovalutato lo standing degli altri due investitori, il primo con una storia pluriennale in fatto di private equity (si pensi che ha rilevato nel 2001 il 65% di AVG per poi rivenderlo solo quattro anni dopo) e il secondo diretta espressione del governo Estone in fatto di trasporti ferroviari (il tipo di investimento è coerente con il nuovo corso tecnologico di Tallin volto a digitalizzare l’intero sistema nazionale).

Un simile interesse verso ZenGo è motivato da una tecnologia che vanti un cripto wallet dall’interfaccia elementare e facile, un qualcosa che avvicini di più la fintech alle persone.

A questo si aggiunge un incredibile protocollo crittografico che rende superfluo il pesante processo di scrittura di una chiave privata e di archiviazione sicura.

In breve, un sistema semplice e accessibile a tutti.

Inoltre, la detta tecnologia utilizza soglie firma o multi-firma per rendere sicuro il wallet, che a sua volta richiede diverse parti per iniziare la transazione cripto.

Quel che rende peculiare tale wallet è che invece di utilizzare una chiave privata tradizionale, il messaggio è firmato usando una chiave pubblica e più porzioni segrete detenute dalle parti partecipanti.

Questo differenziare permette di avere più sicurezza perché scompone le elaborazioni crittografiche frazionando il rischio di attacchi e intromissioni.

Tutti i processi sopracitati si sviluppano nel back-end (parte non visibile del software che permette l’interazione dell’utente con l’applicazione che sta usando, ndr), mentre invece all’utente è solo richiesto di operare uno scan facciale per approvare la transazione.

Parlando del nuovo prodotto, il ceo Ouriel Ohayon così si è espresso: “Inviare criptovaluta è come inviare un messaggio. È qualcosa di profondamente umano e a me interessava molto rendere l’esperienza più umana. Quando ho conosciuto il mondo cripto sono rimasto scioccato da come fossero preistoriche le soluzioni presenti, anche le migliori”.

Secondo quanto diffuso da The Block, Ohayon ha anche risposto alle preoccupazioni sul collasso dei server di ZenGo nel momento in cui sarà comunicato il piano di assumere un amministratore fiduciario per innescare un processo di recupero quote e permettere agli utenti di ZenGO di continuare a usare il suo servizio.

Una chiarificazione ulteriore non manca, dal momento che lo stesso Ohayon ha premesso che ZenGo sia ancora in una fase beta e riservata. Con il lancio pubblico la data è ancora incerta finché non arriverà “il momento giusto” per far entrare la criptovaluta nel mercato wallet.

Le premesse sembrano far pensare a un nuovo orizzonte per il veicolo criptovalutario, sarà opportuno attendere la risposta dei mercati e soprattutto del pubblico.