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COP26, titoli Piazza Affari su cui puntare per guadagnare dalla transizione

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Nov 16, 2021, 08:16 UTC

COP26, ecco i titoli di Piazza Affari su cui puntare per guadagnare dalla transizione energetica. Alcuni hanno già sorpreso, altri potrebbero a breve.

Piazza Affari

In questo articolo:

La COP26 di Glasgow, da cui è partorito il Glasgow Climate Pact, è stata considerata da molti un flop o una occasione mancata, e da pochi come un successo. Tuttavia qualche risultato in più si è ottenuto. Un impegno a decarbonizzare c’è, come c’è la spinta finanziaria ad investire nella transizione energetica.

Di fatto lo shock sui prezzi che colpisce il gas naturale è dovuto anche alla competizione sugli investimenti che vengono dirottati nelle rinnovabili da anni.

Detto ciò, a Piazza Affari e cioè sulla Borsa Italiana, quali sono i titoli che gli investitori e azionisti dovrebbero prendere in considerazione per abbracciare questa ventata di cambiamento in atto? Come approfittare di questa onda verde finanziaria per arricchire il proprio portafoglio e rivitalizzarlo?

Tenendo presente che la Borsa di Milano ha di recente istituito un nuovo apposito indice, il MIB ESG, ecco alcuni suggerimenti sui titoli azionari di Piazza Affari che sono ben diretti verso un mondo più pulito.

COP 26 i titoli di Piazza Affari su cui puntare

  • Enel spa è tra le multinazionali italiane più impegnate nella decarbonizzazione del suo business. Al 2025 Enel ha da tempo annunciato la chiusura delle sue centrali a carbone, inoltre è da lungo tempo impegnata nella realizzazione e gestione di impianti fotovoltaici e parchi eolici da cui trarre l’energia che utilizziamo nelle nostre case.
  • Snam (SRG) è decisamente impegnata nell’ammodernamento della rete del gas con nuovi sistemi basati sull’internet of things per una accurata gestione della rete e per la riduzione delle perdite lungo la rete. Inoltre da alcuni anni Snam sperimenta l’immissione dell’idrogeno nella rete gas esistente. L’idrogeno verde, infatti, potrebbe nel futuro sostituire il gas naturale per il riscaldamento delle case, e la produzione di energia nelle industrie.
  • Eni spa (E) si considera una società non più solo del petrolio, ma una energy company. Il suo piano industriale prevede di sostituire quasi del tutto la produzione del petrolio, entro il 2050, con l’estrazione del gas naturale, investimenti in rinnovabili (eolico, fotovoltaico e moto ondoso).
  • Stellantis NV (STLA), con la fusione il gruppo Fiat che ha già partorito la Panda e la 500 con motorizzazione elettrica, punta ad una flotta sempre più green. Nei prossimi anni, ad esempio, sono previsti da parte di Lancia la Delta e la Ypsilon esclusivamente con motorizzazione elettrica. Fiat, inoltre, sperimenta a Mirafiori nuove soluzioni di integrazione tra la rete elettrica e le auto elettriche in ricarica.
  • Alerion Cleanpower, dopo il caso Falck Renewables le cui azioni in possesso di Falck sono state del tutto acquistate dal veicolo di investimento di JP Morgan al prezzo di 8,81 euro, ora è corsa all’azienda produttrice di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il titolo azionario ha una performance ad un anno del +236,07%. A dicembre del 2019 valeva 3,1 euro ed ora 24,60 euro.

Occhio al Pnrr

L’arrivo in Italia dei fondi del Piano nazionale di recupero e resilienza (Pnrr), apporteranno a molte imprese dei possibili balzi in avanti.

Hera, A2A, Iren, Acea sono tra le società che potrebbero beneficiare di rialzi significativi spinti dagli investimenti. Ma a Piazza Affari vi sono anche aziende minori come AlgoWatt e Ambienthesis da osservare.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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