Da una voce istituzionale all’altra. Se ieri abbiamo affrontato la situazione di Alitalia vista dal Ministro Graziano Delrio, oggi sembra opportuno
Da una voce istituzionale all’altra.
Se ieri abbiamo affrontato la situazione di Alitalia vista dal Ministro Graziano Delrio, oggi sembra opportuno riflettere su quanto affermato dai soggetti componenti il collegio commissariale: Luigi Gubitosi, Stefano Paleari ed Enrico Laghi.
I tre sono stati ascoltati ieri a una audizione alla Camera.
Giova prendere le mosse da quanto affermato da Gubitosi, il quale ha chiarito come sia in essere una programmazione incentrata sulla stabilità e futuribilità della compagnia aerea tricolore, con l’obiettivo di “scavallare il 2017” e pensare già al 2018. Una siffatta mission non può prescindere da un dato di fatto elementare, il risparmio. Infatti, per il commissario, tale ambizione potrà concretizzarsi “se otterremo i risparmi che ci accingiamo a negoziare su tutta la struttura del costi”.
E aggiunge: “Tanto è vero che stiamo facendo i primi studi sulla stagione summer 2018. Magari lasceremo anche qualcosa in eredità. Non agiamo in un’ottica di breve termine”.
A confermare la dimensione estesa dell’ottica commissariale è proprio un’affermazione dello stesso Gubitosi, quando annuncia nuove rotte vettoriali, sinonimo di rischio ma anche di fiducia: “Stiamo per annunciare un volo per le Maldive e, a breve, avremo una rotta per Delhi. Poi ci dovrebbe essere anche un volo tutti i giorni per Los Angeles non solo d’estate ma anche d’inverno”.
Coerentemente con quanto dichiarato da Gubitosi, sia in termini di ambizione sia di fattualità, Stefano Paleari conferma il completamento di un piano per la fine del mese di luglio, affermando come “al momento stiamo valutando i piani esistenti della compagnia negli ultimi sei mesi per verificare quali possano essere nuovamente utili. Entro fine giugno completeremo la valutazione”.
Quel che rileva maggiormente è la chiosa di Paleari, secondo cui si avrà riferimento a “un piano per la continuità aziendale, ma discontinuo rispetto ai piani precedenti”.
L’elemento di discontinuità sarebbe da ravvisarsi nella mancanza di piani di investimento perché “lavoriamo all’interno di piani che al momento non sono di sviluppo”, ma “ora invece lavoriamo in una condizione di stazionarietà, con quello che abbiamo a disposizione”.
Questo aspetto sembrerebbe essere dirimente per una sana e prudente gestione della compagnia, senza voli pindarici e progetti troppo dispendiosi in cui il futuro sembri collegarsi con il passato ed erodere il presente.
Parola d’ordine concretezza, quindi.
Paleari affronta anche il tema del costo del lavoro, enumerando qualche cifra: “c’è un problema di numero che si affianca al costo unitario: dal 2015 al 2016 la forza media è cresciuta di 623 unità arrivando a 10.757 e il costo del lavoro è stato molto più alto nel 2015 rispetto all’anno precedente. E la tendenza del 2017 è ancora più alta che nel 2016”
Dati non incoraggianti, ma il commissario sottolinea come “un aumento dei ricavi rende compatibile l’attuale dimensionamento dell’organico”.
Ultimo, ma non meno importante, l’intervento di Enrico Laghi, in cui il commissario ha rivelato che il termine per la nomina degli advisor sarà il 22 maggio, a differenza del programma dell’amministrazione straordinaria che si perfezionerà in estate, con conseguente tavolo per l’individuazione della migliore offerta pervenuta.
Quel che manca è la data per la convocazione dei sindacati sul nuovo contratto di lavoro.
Mancanza non da poco, ma la partita si giocherà su più tavoli e sono possibili rilanci non indifferenti proprio dai sindacati, che potrebbero allungare di molto i tempi di manovra.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.