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Bitcoin in Russia: qual è la posizione del Paese degli Zar?

Da
Lorenzo Cuzzani
Pubblicato: Oct 5, 2017, 14:42 GMT+00:00

È noto come la posizione russa sulle criptovalute possa influenzare pesantemente l’andamento del Bitcoin. Delle grandi potenze, la Russia è una delle

Bitcoin in Russia: qual è la posizione del Paese degli Zar?

È noto come la posizione russa sulle criptovalute possa influenzare pesantemente l’andamento del Bitcoin.

Delle grandi potenze, la Russia è una delle poche in cui si registri incertezza riguardo la politica da adottare.

Non va dimenticato come la Duma stia approfondendo un disegno di legge che disciplini il comparto delle monete alternative, toccando con mano materie come Bitcoin e Initial Coin Offering.

Nonostante il disegno di cui sopra possa essere pronto per dicembre, la direzione della Federazione Russa relativamente alle criptovalute non sembra univoca.

O forse, nelle alte sfere, si prepara il terreno per una rivoluzione criptovalutaria che prenda le mosse dalla valuta di Satoshi Nakamoto ma se ne affranchi completamente.

È bene andare con ordine.

Più volte le istituzioni russe hanno premuto per mettere al bando il Bitcoin, spaventate dall’ingente volume di transazioni effettuate in moneta virtuale, una valuta giudicata a più riprese illegale.

Coerente con quanto detto sopra, seppur con una maggior apertura, è il pensiero del vice ministro delle Finanze,  Aleksej Moiseev, secondo cui il permesso di acquistare criptovalute sarà dato “solo a coloro che sono investitori qualificati”.

Difficile dire a cosa possa riferirsi l’assioma di “qualificati”, essendo nel novero di una valuta alternativa alquanto indigesta al Paese degli Zar.

Dall’apertura a soggetti specifici si opera un ulteriore passo in avanti istituzionale.

A questo riguardo risulta utile riportare la proposta di  Anatolij Aksakov, presidente della commissione della Duma sui mercati finanziari, il cui intento è quello di istituire un programma pilota per il trading sul Bitcoin negli uffici di cambio russi al fine di attirare investimenti in progetti che sono stati colpiti dalle sanzioni.

Un simile programma potrebbe prendere le mosse dalle numerose considerazioni di personalità di spicco dell’establishment russo che non sottovalutano la realtà contingente.

Figure vicine al presidente russo hanno lavorato al progetto di cominciare a minare il Bitcoin proprio in virtù dell’opportunità di posizionarsi su un settore remunerativo che a oggi appare quasi completo appannaggio cinese.

Una mossa ben vista dal primo ministro Igor Shuvalov, che non più tardi di questa estate si dichiarava sostenitore del criptorublo, consapevole però della delicatezza della questione della blockchain, argomento che avrebbe meritato cauta attenzione da parte di Governo e Banca Centrale.

“Non possiamo più tenere le criptovalute sottochiave, il fenomeno andrà avanti. Dovrebbe comunque avanzare in modo da non danneggiare la nostra economia nazionale, ma piuttosto rinforzarla”.

L’analisi estiva di Shuvalov apre sicuramente a scenari prima inimmaginabili, ma pone l’accento sul vero obiettivo della Russia: la creazione della propria criptovaluta.

Sì perché è da diverso tempo che si parla del BitRublo e la sua messa in circolo come valuta alternativa potrebbe essere il vero obiettivo tecnofinanziario della Federazione Russa: una criptovaluta statalizzata che permetterebbe al Paese di entrare e far entrare la blockchain in Russia ma in maniera centralizzata.

Difficile dire come una moneta virtuale, per sua natura decentralizzata, possa essere regolata da uno Stato. Quel che si può sottolineare è come la Russia sia più concentrata a utilizzare la tecnologia di partenza del Bitcoin come volano per un proprio interesse specifico, la forgiatura di una nuova criptovaluta, piuttosto che veicolare gli scambi della valuta di Nakamoto.

 

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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