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Bitcoin in Russia: altre voci al riguardo

Da
Lorenzo Cuzzani
Pubblicato: Oct 6, 2017, 13:44 GMT+00:00

Se ieri ci interrogavamo su quale fosse la reale e concreta posizione della Federazione Russa sulla criptovaluta più famosa al mondo, trovando nel

Bitcoin in Russia: altre voci al riguardo

Se ieri ci interrogavamo su quale fosse la reale e concreta posizione della Federazione Russa sulla criptovaluta più famosa al mondo, trovando nel contempo mancanza di univocità in tal senso, oggi risulta utile analizzare altri punti di vista per completare la panoramica criptovalutaria nel Paese degli Zar.

In primo luogo, giova riportare il pensiero di Elvira Nabiulina, governatore della Banca Centrale Russa.

Interrogata in merito alle criptovalute, la n.1 della CBR afferma: “Siamo categoricamente contrari all’introduzione di criptovalute come attività monetaria; come una moneta usata per pagare beni e servizi, siamo contrari a equipararle alle valute estere perché… la valuta estera esiste, è qualcosa di concreto, ci sono Stati che la producono, ci sono economie e banche centrali dietro”.

Diversamente da quanto scritto ieri sull’apertura russa verso le criptovalute, qui si registra il chiaro e lecito approccio istituzionale, figlio di un’opposizione pura e semplice verso una realtà modulare come la moneta virtuale.

Una simile posizione è comprensibile perché una risposta differente avrebbe significato un forte contrasto con la carica rivestita e non conforme alla tutela del rublo che l’istituzione bancaria centrale intende tutelare.

Dall’ovvia opposizione della Nabiulina è giusto passare in rassegna opinioni appartenenti al mondo degli investitori russi.

Al riguardo si è espressa Natalya Malyova, Chief Communication Officer di Waves, società attiva a Mosca nell’ambito del trading, gestione e rilascio di asset digitali e strategie per il risparmio: “Noi sosteniamo la regolamentazione nella sfera dell’Ico, perché attualmente è in una zona grigia in Russia. I rischi per coloro che investono in progetti in blockchain dovrebbero essere ridotti”.

L’esigenza di protezione di cui sopra rispecchia una realtà consolidata, ovvero l’investimento nelle criptovalute. Che piaccia o no, il Bitcoin ha aperto un mercato prima sconosciuto in Russia ma che ormai da anni è in continuo fermento.

L’importanza della tecnofinanza in Russia è testimoniata anche da quanto affermato nuovamente dalla Malyova, per cui l’apertura verso un simile settore è tutt’altro che utopia: “Dopo lo sviluppo della legislazione in materia di criptovaluta e Ico, i divieti possono essere revocati”.

L’opinione della manager di Waves si aggiunge a quanti, nel comparto tecnofinanziario, abbiano sostenuto che il Paese degli Zar difficilmente adopererà la politica ostrascista posta in essere da Corea del Sud e Cina in riferimento alle Ico, bandendole del tutto.

La consapevolezza che le criptovalute spopolino in Russia appare sottolineata anche dal recente intento di Oleg Tinkov, fondatore della banca Tinkoff, di creare una propria criptovaluta.

Il proprietario di Tinkoff non vuole “perdere la pole position” e così passa dalle parole ai fatti.

Così ha dichiarato recentemente: “Ho la sensazione che la pole position tecnologica ci stia scivolando via sotto i nostri occhi. È ora di rilasciare TinCoin”.

La creazione di una criptovaluta ad hoc da parte di una banca russa (per quanto non siano stati forniti ulteriori dettagli nel merito) sarebbe in contrasto con il programma governativo russo di approfondimento del BitRublo, ma costituisce senza dubbio un evidente segnale che la modernità delle criptovalute sia diventata attuale.

A uscirne forse meno forte è il Bitcoin che, tra regolamentazioni ancora da porre in essere, criptovalute alternative ma di matrice sovrana russa e banche che decidono per una auto-dotazione, sembrerebbe vedersi ridotto il proprio volume d’affari nella Federazione Russa.

È pur vero che i tempi lunghi per la risoluzione delle questioni di cui sopra non può che favorire la valuta di Satoshi Nakamoto, sempre molto presente nel volume d’affari e transazioni russo.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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