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Bitcoin: Robert Shiller dixit

Da
Lorenzo Cuzzani
Aggiornato: Jun 28, 2018, 09:28 GMT+00:00

I legami tra l'aspetto psicologico e il trend del BTC

Bitcoin: Robert Shiller dixit

Il Bitcoin continua a interessare investitori ed esperti economici.

Gli esperti continuano a fornire opinioni e diktat sul BTC e la tecnofinanza in generale, in una dialettica a volte estimatoria, altre detrattoria.

Oggi risulta utile soffermarsi sull’analisi di Robert Shiller, celebre economista molto attivo nell’ambito della finanza comportamentale e vincitore del Premio Nobel per l’Economia per le analisi empiriche sui prezzi delle attività finanziarie.

Per illustrare il suo pensiero è opportuno prendere le mosse da una recente intervista rilasciata al giornalista di Bloomberg News, Tom Keene.

L’eminente professore di Yale afferma come il Bitcoin sia un “fenomeno sociale notevole”, ponendo l’accento sul profondo legame tra la psicologia umana e l’aumento di interesse verso la criptovaluta nakamotiana, che assurgerebbe qui a una dimensione di speranza, di facile ottenimento di ricchezza.

Un concetto non nuovo, ma che merita la giusta attenzione.

Sono in molti a pensare come il BTC e la fintech in genere costituiscano un miraggio di facile arricchimento, veicolando un pericoloso messaggio di rapidità di guadagni che non sempre sia seguito dalla doverosa informazione a riguardo.

Il che è ben testimoniato dalla considerazione del professore sulla popolarità della criptomoneta, in quanto sostiene che attraverso lo studio di dati demografici si può osservare come la stessa non sia ascrivibile a una “risposta razionale a nuove informazioni”.

Nel concreto, Miller sembrerebbe introdurre l’elemento modistico, per il quale il livello di popolarità sarebbe tanto alto quanto il trend d’interesse sociale. Molto alto, quindi. Specie considerando l’ingente spazio dato all’argomento da media, social e anche istituzioni.

Un interesse e una popolarità che quindi sarebbero figli di una moda del momento in un circuito che si autoalimenti perpetuamente.

Per adesso, almeno.

Criticità insite in questo fenomeno non mancano, nonostante Miller si dimostri alquanto relativista sul tema.

Infatti, interrogato direttamente sulla possibile natura di bolla speculativa del BTC, il docente di Yale risponde così: “È una bolla speculativa, ma questo non significa che andrà a zero. Le bolle speculative si ripresentano”.

Ipse dixit.

L’inclusione nel novero delle bolle speculative non sorprende, sono molti gli economisti, specie della Ivy League, a mostrare coerenza sotto questo aspetto valutativo.

Per quanto Miller sia convinto della sua affermazione, comunque la inserisce in un contesto non negativo a prescindere, ma orientato all’evoluzione del caso di studio.

Prendendo spunto dal paragone più abusato dell’ultimo anno, anche Miller riprende la crisi dei tulipani olandesi, sottolineando come “i tulipani hanno ancora valore, esistono tulipani parecchio costosi”.

La similitudine operata è illustrata dal professore in maniera concreta e temporale. Anche i tulipani hanno costituito e alimentato una crisi, ma poi questa è passata e come tutte le bolle speculative si è assistito a un incremento e a una diminuzione di valore, secondo dinamiche ben note a ogni asset d’investimento.

Nel prosieguo dell’intervista, Miller impreziosisce la propria teoria di BTC come fenomeno sociale cristallizzando il quadro statunitense, contrapponendo costa orientale e costa occidentale ed evidenziando i diversi tipi di permeabilità e capillarità del fenomeno cripto: “La East Cost è meno coinvolta rispetto alla West Coast. La Silicon Valley è invece estremamente coinvolta… si tratta di un movimento sociale, di un’epidemia di entusiasmo”.

Questo “incredibile fenomeno sociale” ha un margine superiore rispetto agli altri.

Da non sottovalutare la sua fecondità proprio nella Silicon Valley, incubatore d’eccellenza la cui efficienza può far germogliare ogni tipo di idea, purché porti a qualcosa. È proprio questo il dato differente per Miller, un’inclusione di una tecnologia in un ambiente di per sé orientato al progresso e al miglioramento, in cui dinamiche economiche si fondano con l’elemento psicologico dell’entusiasmo in un continuum avveniristico che potrebbe continuare a esistere nonostante la schiera di criptoscettici ne preveda l’imminente declino.

 

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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