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Bitcoin: qualcosa si muove sul mercato asiatico

Da
Lorenzo Cuzzani
Pubblicato: May 2, 2018, 10:40 GMT+00:00

Dalle ceneri di Mt. Gox venduti altri 170 milioni di dollari

Bitcoin: qualcosa si muove sul mercato asiatico

Le notizie, si sa, sono spesso riportate e difficili da vagliare completamente.

Specie nel mondo cripto.

Tuttavia, dal paese del Sol Levante giunge una news certa: ben 32mila unità di moneta virtuale tra BTC e BTH sono stati trasferiti, per un volume d’affari di 170 milioni di dollari.

È bene andare con ordine.

La sorgente di tale operazione è Mt. Gox, l’ex super exchange di Bitcoin fondato nel 2010 a Shibuya, Tokyo, che dal 2013 al 2014 ha gestito il 70% delle transazioni di valuta nakamotiana in tutto il mondo.

Nel febbraio 2014 la piattaforma nipponica chiude il sito e dichiara fallimento e considerando la mole di criptovalute mancante (850.000 Bitcoin-450 milioni di dollari) in seguito a un presunto attacco hacker, sono in molti a ipotizzare un legame tra l’ammanco criptovaloriale e la bancarotta conseguente.

Sebbene siano stati 200.000 i BTC ritrovati, ciò non ha fermato le procedure liquidatorie iniziate proprio 4 anni fa.

Sono 400 i milioni di dollari in Bitcoin venduti tra settembre 2017 e febbraio 2018, quindi da una parte sorprende un trasferimento ulteriore, dall’altra forse no.

La sorpresa sarebbe da ascrivere al disimpegno così massivo effettuato dopo anni di vendite; l’aspettativa, viceversa, porta il nome di Nobuaki Kobayashi, curatore fallimentare di Mt. Gox conosciuto come la “balena di Tokyo”.

Nomen omen, per l’appunto.

Kobayashi non è sfuggito alle cronache finanziarie quando a marzo sono stati in molti a sospettare che le vendite cripto da questi operate fossero legate con le montagne russe BTC.

Bloomberg sostenne che sarebbero stati addirittura 1,9 miliardi di dollari i Bitcoin da liquidare nella disponibilità della balena di Tokyo.

Se l’operazione di trasferimento di 32k di BTC è stata equamente divisa in BTC e BTH, investitori e organi di vigilanza brancolano nel buio circa la motivazione dietro a una simile vendita.

Una giustificazione potrebbe ravvisarsi in nuovo possibile calo valoriale del Bitcoin, giustificando così un’opera di disimpegno dalla ratio non chiara.

In passato Kobayashi ha negato a più riprese di tessere trame circa l’andamento cripto.

Per confermare tale posizione basterà aspettare e vedere se davvero il Bitcoin scenderà di nuovo, così da ottenere una prova in un senso o nell’altro.

È vero che a pensar male si commette peccato, ma spesso ci si indovina.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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