Pubblicita'
Pubblicita'

Bitcoin e criptovalute: la procura di New York apre un fascicolo

Da
Lorenzo Cuzzani
Pubblicato: Apr 19, 2018, 09:36 GMT+00:00

Il Bitcoin e i suoi fratelli non mancano d’attirare attenzioni istituzionali. Da ogni dove, ovviamente. Quest’oggi risulta interessante concentrarsi sul

Bitcoin e criptovalute: la procura di New York apre un fascicolo

Il Bitcoin e i suoi fratelli non mancano d’attirare attenzioni istituzionali.

Da ogni dove, ovviamente.

Quest’oggi risulta interessante concentrarsi sul Paese n.1 al mondo per scambi commerciali cripto, gli Stati Uniti d’America.

Se le monete digitali, specialmente quella nakamotiana, non sono nuove a moniti e controlli da parte di Sec, Commodity Futures Trading Commission e Congresso, balza agli onori della cronaca la recente inchiesta voluta dal procuratore generale della grande mela, Eric Schneiderman.

“Con l’interesse crescente sulle criptovalute, i consumatori a New York e in tutto il Paese hanno il diritto alla trasparenza e alla responsabilità quando investono i loro soldi. Ma troppo spesso i consumatori non hanno le conoscenze di base per valutare la correttezza, l’integrità e la sicurezza di queste piattaforme di trading”.

Ipse dixit.

L’incipit motivazionale da cui prende le mosse l’indagine di Schneiderman non sembra aver bisogno di ulteriori commenti.

Una ratio di controllo diffusa a livello globale che trova il suo legittimo fondamento nella tutela dei consumatori, troppo spesso vittime inconsapevoli di meccanismi finanziari più grandi di loro e il cui desiderio al guadagno facile trascende l’istinto di autoconservazione.

Certo, molto spesso chi entra nel mondo cripto lascia fuori dagli investimenti o dal trading una congrua quota di buonsenso, esponendosi a rischi che la seduzione di guadagni facili tende a dissimulare.

È pur vero che un ambito finanziario che si rispetti, specie se dal mercato molto volatile, è opportuno (se non stringente) abbia delle regole ben precise e un sistema di tutela che salvaguardi la totalità di pubblico.

Proprio da qui prende le mosse l’inchiesta del procuratore generale di NY, che individuando nella tecnofinanza “un settore altamente speculativo”, per l’appunto “caratterizzato da volatilità, instabilità e rischi elevati”, si prefigge di tracciare una linea di demarcazione tra il lecito e l’illecito che non può essere oltrepassata.

Questo, in ragione del fatto che “il settore ha attratto truffatori, manipolatori di mercato e ladri”, quindi individuando l’esigenza di garantire la platea di investitori da simili comportamenti.

Le modalità attraverso cui Schneiderman intende addivenire a una sorta di messa in sicurezza del settore si concretizzano in un’analisi a raggi x dei principali exchange operanti sul mercato.

Per la precisione, sono tredici gli operatori finanziari sotto la lente d’ingrandimento newyorchese: Coinbase, Gemini Trust Company, bitFlyer USA, iFinex, Bitstamp USA, Payward, Bittrex, Circle Internet Financial Limited, Binance, Elite Way Developments, Gate Technology Incorporated, itBit Trust Company e Huobi Global Limited.

Come è noto, si tratta dei principali soggetti di fornitura di servizi cripto operanti sul mercato, alcuni dei quali già ampiamente sotto indagine.

In una lettera di 3 pagine, il super procuratore richiede agli exchange una serie di dati circa il proprio operato, la ragione sociale, la proprietà e chi più ne ha più ne metta.

Non possono esimersi dal dichiarare in quale giurisdizione operino, le banche partner, le controllate legate alla proprietà. E ancora il sistema di controllo utilizzato, le imposte, le commissioni, il protocollo antiriciclaggio, la tutela della privacy e molto altro.

Schneiderman ha dichiarato come una smile inchiesta sia al servizio di tutti, quindi renderà edotto il pubblico sui risultati della stessa, non mancando di sottolineare, ancora una volta, l’importanza informativa: “Troppo spesso i consumatori non hanno le notizie di base di cui hanno bisogno per valutare l’equità, l’integrità e la sicurezza di queste piattaforme di trading. L’iniziativa sull’integrità dei mercati virtuali si propone di cambiare tale situazione, promuovendo la responsabilità e la trasparenza nel mercato delle monete virtuali che gli investitori e i consumatori meritano”.

Non c’è dubbio che una simile notizia non aiuti il trend del Bitcoin, sempre in quota ottomila dollari, ma è innegabile che i risultati dell’inchiesta potrebbero essere veicolo di una tendenza stabilizzatoria.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

Pubblicita'