Se nei giorni scorsi descrivevamo il compromesso tra minatori e core developers riguardo l’esternalizzazione dell’attività di finalizzazione, oggi questo
Se nei giorni scorsi descrivevamo il compromesso tra minatori e core developers riguardo l’esternalizzazione dell’attività di finalizzazione, oggi questo compromesso non sembra più così convincente.
O almeno, non per tutti.
Questo perché già prima della scelta di adottare il SegWit2x, una frangia della comunità Bitcoin ha maturato l’idea di staccarsi dalla criptovaluta originale per crearne una propria dal nome Bitcoin Cash.
La nuova moneta virtuale BCH (o BCC) nascerà ufficialmente domani alle 14,20 italiane.
Ciò che non ha convinto della nuova metodologia compromissoria è il mantenimento del codice sorgente di Bitcoin, tacciato di essere obsoleto e quindi colpevole di supportare blocchi fino a 1 MB.
Sembra non convincere neanche l’innalzamento a 2 megabyte come limite, in quanto, secondo gli esperti: “Sebbene tecnicamente sia semplice alzare questo limite, la community non è riuscita a raggiungere un consenso, anche dopo anni di dibattito”.
Al contrario Bitcoin Cash permetterebbe e permetterà un volume dei blocchi maggiorato fino a 8 MB.
Ma non solo.
La figlia del Bitcoin risulterebbe essere più sicura contro situazioni di replay e wipeout, offre un sistema diversificato (anche se non profondamente) di firma per le transazioni e la possibilità di modulare la difficoltà del proof-of-work con frequenza superiore rispetto all’intervallo più comune usato nel 2016.
La novità di Bitcoin Cash è così stigmatizzata dai suoi sostenitori e creatori: “Bitcoin Cash è contante elettronico peer-to-peer per l’Internet”
Una simile contingenza, unita alla mancanza di una terza parte garante, potrebbe fare la differenza nello sviluppo e adozione di questa criptovaluta a danno di quella originale.
Specie se si considera che l’obiettivo di BCH sia proprio focalizzato sull’efficientamento delle transazioni.
Prendere le mosse da BTC e migliorare il sistema potrebbe segnare una svolta nel mondo delle altcoins.
Bitcoin Cash diverrà una criptovaluta autonoma, operante su un proprio mercato futures, dove al momento di scrittura raggiunge il valore di scambio di 350,35 $.
Lo storico delle transazioni però rimarrà uguale a quello della moneta madre fino alla scissione, momento in cui i possessori si troveranno ad avere liquidità su entrambe le blockchain.
Attualmente c’è già chi permette l’utilizzo di Bitcoin Cash, rendendo possibile lo switch da una criptovaluta all’altra.
Domani sarà un giorno dal duplice significato: da un lato segnerà un punto d’arrivo verso un processo di differenziazione del Bitcoin, dall’altro ospiterà la nascita di una moneta virtuale che si attesterà come serio competitor verso la costola originale da cui intende staccarsi.
In questo momento di fermento tra criptovalute la scelta più oculata sarebbe la cautela, onde evitare che opportunità ingenti di profitto possano trasformarsi in fluttuazioni difficilmente controllabili.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.