Ipotesi Sugar Rush: la Fed potrebbe tagliare i tassi un po’ più del necessario già a dicembre, con effetto boost sul Nasdaq.
Le quotazioni dell’indice dei maggiori titoli tecnologici americani, Nasdaq100, hanno recuperato terreno durante la scorsa settimana, chiudendo sui massimi weekly a 25434.89 e mettendo a segno un rialzo complessivo del +6.63% dai minimi del 21 novembre.
Sul grafico storico a barre settimanali si può osservare l’andamento di questo mercato nel corso del 2025: l’anno si era aperto con un’ampia correzione sviluppatasi tra febbraio e aprile, che dopo aver raggiunto un’estensione del -25.56% ha lasciato spazio alla ripartenza del trend dominante rialzista.
Tale movimento, fino al picco di ottobre, ha prodotto un rincaro del +58.27%. La recente correzione ribassista non sembra aver compromesso la tenuta della tendenza di fondo, che si è presumibilmente già ripristinata e può puntare a un allargamento fino all’area dei 26750.00/26950.00 punti.
Una prima serie di supporti riferibili alle prossime 5–10 giornate si è concentrata nella stretta area tra 24540.00 e 24720.00, che costituirà zona di probabile reazione in caso di arretramenti. Dobbiamo comunque puntualizzare che solo il cedimento di 23850.00 potrebbe determinare ripercussioni ribassiste di medio periodo sul mercato, eventualità che al momento consideriamo la meno probabile.
Secondo una recente analisi di Reuters, esiste il rischio che la Federal Reserve, sotto la pressione implicita del ciclo elettorale e del clima politico a Washington, scelga di tagliare i tassi un po’ più del necessario già nella riunione di dicembre (l’ipotesi “sugar rush”).
Questo approccio produrrebbe un’accelerazione temporanea dell’economia nel 2026 e un’immediata ondata di entusiasmo sugli asset più sensibili al rischio. Almeno nel breve periodo, il comparto tecnologico statunitense ne verrebbe naturalmente influenzato, spingendo al rialzo i multipli delle big cap growth e alimentando ancora una volta la narrativa dell’AI-trade.
Il problema è l’altra faccia della medaglia. Se un allentamento troppo rapido dovesse riaccendere pressioni inflattive nei mesi successivi, la Fed sarebbe costretta a frenare o almeno a raffreddare il ritmo dei tagli. In quel caso il mercato tornerebbe rapidamente a prezzare una politica monetaria meno accomodante, con un impatto diretto sulla valutazione delle società a lunga durata.
Tutto il segmento tech, oggi sostenuto da aspettative di utili futuri elevati e da una forte espansione legata all’intelligenza artificiale, diventerebbe di nuovo vulnerabile a una compressione dei multipli. In altre parole, il boost immediato verrebbe pagato con una maggiore fragilità più avanti nel ciclo, quando il mercato dovrà confrontarsi con l’eventuale ritorno di tensioni sui prezzi.
Spostandoci sull’analisi del grafico a barre da 30 minuti, possiamo localizzare i livelli tecnici di intervento validi per la prima settimana di dicembre. I supporti di rilievo più vicini sono adesso situati a 24930.00/25210.00 e 24520.00/24640.00, punti di probabile reazione in caso di arretramenti. In particolare, entro mercoledì 3 dicembre, il supporto principale a 10 giornate è fissato a 24175.00/24270.00. Una revisione del quadro rialzista sarebbe necessaria solo dopo un’eventuale chiusura daily inferiore a tale livello.
Le aspettative sono di allargamento del rialzo fino a 26470.00/26510.00, passando per la resistenza intermedia situata nella zona tra 25960.00 e 26080.00, da cui potrebbero scattare provvisori arretramenti all’interno del contesto rialzista atteso. Il segnale tecnico è long, sfruttando ogni eventuale riavvicinamento ai supporti.
Per uno sguardo a tutti gli eventi economici di oggi, controlla il nostro calendario economico. È inoltre possibile seguire la nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati sulle ultime notizie economiche e analisi tecniche.
Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.