Future FtseMib +10.000 pts in un mese e mezzo, è giunta l'ora di un consolidamento.
Il contratto future sull’indice FTSE MIB, con scadenza 06/25, ha evidenziato durante la settimana appena conclusa un preoccupante aumento della pressione ribassista, sviluppatosi proprio in concomitanza del test della zona dei massimi, avvenuto giovedì scorso con un picco registrato a 40630.
Su grafico a candele settimanali evidenziamo una struttura di consolidamento già in via di formazione, delimitata al rialzo dalle resistenze poste a 40180/250 e 40520/625, e al ribasso dai supporti di quota 39140/190 e 38710/800. L’intera area compresa fra questi livelli rischia di essere scenario di ripetuti cambi di tendenza del mercato nel corso del mese di giugno, in un contesto di fondo che – tuttavia -conserva un’impronta rialzista ancora dominante.
Poiché i valori hanno concluso le ultime cinque giornate sulla parte superiore del range indicato, ci aspettiamo che nelle prossime 5-10 sedute le quotazioni effettuino un’escursione ribassista fino alla zona dei supporti. Tale scenario verrebbe annullato solo da un’eventuale chiusura su grafico daily superiore a 40625.
Nella seconda metà di maggio 2025, diversi grandi investitori, come hedge fund e banche d’affari, hanno rivisto le loro strategie sui mercati azionari. Secondo un rapporto di Morgan Stanley, molti di loro hanno ristrutturato i portafogli per adattarsi ai cambiamenti di politica economica negli Stati Uniti (dove la Fed potrebbe alzare i tassi) e alle incertezze geopolitiche in giro per il mondo. In pratica, stanno cercando di proteggersi dai rischi e allo stesso tempo sfruttare le occasioni su singoli settori o aziende.
Nel frattempo, il nostro indice principale, il FTSE MIB, ha chiuso maggio con un guadagno di circa +6,8%, segno che l’umore tra gli investitori è rimasto positivo fino a ora. Ma attenzione: se guardiamo alla storia, giugno non è proprio il mese più fortunato per la Borsa italiana. Dal 1998 a oggi, il FTSE MIB è sceso a giugno nel 77% dei casi, con una perdita media di circa -2%. L’anno peggiore è stato il 2008 (in piena crisi finanziaria), quando l’indice è crollato di quasi -12%. Il miglior giugno? Quello del 2012, quando il mercato è salito di oltre +10%.
In poche parole: dopo un maggio positivo, giugno potrebbe essere un mese più complicato per Piazza Affari. Questo non vuol dire che ci sarà per forza una discesa, ma chi investe farebbe bene a essere prudente, gestire bene i rischi e magari valutare strategie più difensive se il mercato dovesse iniziare a scendere.
Su grafico a barre da 30 minuti ci concentriamo sulla disposizione dei riferimenti tecnici da tenere sotto osservazione durante le prime ore di oscillazione di lunedì. In particolare, notiamo che i prezzi hanno chiuso venerdì sera a contatto con la zona delle resistenze di brevissimo periodo aggiornate a 40175/195 e 40335/360.
Si tratta di punti di probabile ripresa della pressione ribassista, in un contesto orientato a una discesa fino a 39660, passando per un primo obiettivo intermedio a 39820. Il segnale tecnico è short da prezzi non inferiori a 40090. Lo scenario descritto verrebbe annullato da una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 40360.
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Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.