L'oro ha perso quasi 150 dollari nel giro di poche ore, con un crollo che cancella il rally della settimana scorsa. Greggio e gas naturale ancora poco mossi.
Il protagonista della seduta di ieri è stato certamente l’oro, che dopo aver superato ogni fascia di resistenza nella settimana scorsa si è contratto di oltre 100 dollari in appena 24 ore.
Poco mosso invece il petrolio, con il Brent che non è riuscito a superare la soglia dei 45 dollari al barile. Discorso simile per il gas naturale, ancora sotto i 2,2 dollari.
Inaspettatamente, l’oro è riuscito a crollare oltre la soglia di supporto di 2000 dollari già in mattinata, per poi proseguire in caduta libera fino 1917 dollari l’oncia.
Con il crollo di ieri, che mette fine alla lunga corsa della settimana precedente, le previsioni per il prezzo dell’oro potranno dover fare i conti con un’elevata volatilità e con la difficoltà di fissare una nuova soglia di supporto e resistenza nel brevissimo termine.
Alle 8:10 di oggi, l’oro è scambiato a 1886 dollari l’oncia.
Qualora l’oro fosse riuscito ad arrestare la sua caduta sotto i 1900 dollari l’oncia, non era da escludere che già nel brevissimo termine il suo prezzo potesse riprendere a salire. Adesso, non resta che prestare attenzione ad eventuali inversioni di tendenza verso i 1900 dollari.
Il petrolio ha continuato a muoversi tramite lievi fluttuazioni del prezzo, sempre a metà strada tra i 40 e i 45 dollari al barile.
Mentre l’andamento del Wti non è riuscito a concretizzare l’incremento ipotizzato, il Brent si trova ancora intorno ai 44,5/45 dollari, tentando di superare quella che a tutti gli effetti rappresenta la nuova soglia di resistenza a 45,5 dollari al barile.
Per il greggio restano dunque valide le previsioni degli scorsi giorni: se la riduzione dei tagli dell’OPEC+ riuscirà a intercettare una crescita (seppur lieve) della domanda, il prezzo potrebbe ritornare intorno ai 50 dollari, soprattutto per il Brent.
Per quanto concerne il gas naturale, la soglia critica è rappresentata dal prezzo di 2,149 dollari. Superato tale valore, è possibile che si assista a uno scenario rialzista fin oltre i 2,2 dollari e poi verso il massimo relativo toccato oltre quattro mesi fa, pari a 2,5 dollari.
Alle 8:15 di oggi, Wti e Brent sono scambiati in lieve crescita (41,8 e 44,8 dollari al barile rispettivamente) e il gas naturale resta intorno ai 2,13 dollari.
Ieri le borse hanno chiuso in netto rialzo, con il FTSE MIB di Piazza Affari in crescita del +2.84%.
Bene anche gli altri indici, come l’Ibex-35 di Madrid (+2,97%), il CAC40 di Parigi (+2,41%) e il DAX30 di Francoforte (+2,04%), mentre il FTSE 100 di Londra ha chiuso in rialzo del +1,71%, dopo una seduta più volatile.
Oggi è il turno del PIL, della produzione industriale, manifatturiera e del saldo della bilancia commerciale in Regno Unito.
La produzione industriale si conoscerà anche a livello europeo, mentre giungeranno altre informazioni sulla produzione di carburante distillato e sulle importazioni di greggio dagli USA.
Giovedì si conosceranno invece alcuni dati di minor rilievo, come l’IPP spagnolo, l’IPC tedesco, il tasso di disoccupazione francese e si terranno le aste dei BTp italiani a 3, 7 e 30 anni. Giornata importante invece per gli Stati Uniti, con i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione, che rappresentano ancora una vivida fotografia del contesto pandemico.
Infine, la settimana terminerà venerdì con la produzione industriale cinese, attesa in linea con le rilevazioni precedenti, e con i dati sull’occupazione e sul PIL del secondo trimestre in Europa.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.