Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane in prossimità della resistenza a 70 dollari, mentre il gas deve ancora evitare un crollo oltre i 3 dollari tondi.
Nulla di nuovo sul fronte delle due commodities energetiche principali, rispetto alla giornata di ieri. Il prezzo del petrolio greggio WTI continua a mantenersi vicino ai 70 dollari al barile, ma non ha ancora iniziato il percorso di accumulazione da noi previsto. Il gas naturale, invece, sta mantenendosi stabile poco sopra il supporto tondo di 3 dollari al barile, da cui dipenderanno le previsioni di breve termine per il resto dell’estate.
Per il WTI, la tendenza pare essere quella di una rottura sopra i 70 dollari. Tuttavia, se l’attuale rallentamento non dovesse tramutarsi in un tentativo di accumulazione a 69,90/69,95 dollari, potremmo attenderci già a breve un primo ritracciamento.
Il gas naturale, invece, vede ridotte le sue prospettive di ripresa; l’obiettivo rialzista principale resta a 3,372$, ancora ben distante.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI passa di mano a 69,40 dollari al barile e il gas naturale segna 3,098 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha superato i principali indicatori tecnici di rilievo e sta stabilizzandosi intorno al target di 69,5 dollari. Il livello di 70 dollari al barile è stato testato a più riprese ieri, ma appare inverosimile un superamento repentino ed esteso, oltre i 72 dollari.
Anche in caso di nuovi test, è possibile che i ritracciamenti si impongano già intorno ai 70,25/70,40 dollari. Per un breakout definitivo e duraturo, torno a ripetere l’importanza di un percorso di accumulazione in grado di preparare il WTI a nuove spinte rialziste.
Lo scenario rialzista su cui stiamo ragionando sarebbe indebolito in caso di mancato test della resistenza a 70 dollari e scivolamento delle quotazioni sotto i 68,5 dollari.
Il gas naturale riuscirà quasi certamente a limitare il crollo sotto i 3 dollari tondi almeno fino alla chiusura settimanale odierna. Il contesto tecnico è però spiccatamente ribassista e nuovi arretramenti potrebbero segnare il break-out ribassista.
Sotto il supporto tondo di 3 dollari, attenzione ai livelli tra i 2,88 dollari e i 2,665 dollari.
Un crollo fin sotto questi supporti intermedi rispedirebbe il gas naturale dritto sui minimi relativi da Novembre 2024.
Come già accennato, in questo caso la ripresa parte da un ritorno sopra i 3,372$, un livello che fa da spartiacque perché coincide con l’EMA a 200 giorni.
Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.