Questa settimana abbiamo il PIL, ma la prossima avremo il report sui salari dei lavoratori non agricoli. La Fed osserva il mercato del lavoro e eventuali crepe nell'inflazione, quindi il report sull'occupazione potrebbe rivelarsi un evento di mercato.
Martedì l’oro è in leggero ribasso, prima dell’apertura della sessione regolare. I prezzi sono inferiori alla chiusura dello scorso venerdì, il che indica che gli acquirenti non sono stati troppo impressionati dagli eventi del weekend: dimissioni di Theresa May, potenziali disordini della Brexit, elezioni parlamentari dell’UE e visita di Trump in Giappone.
I rendimenti dei buoni del tesoro da un giorno all’altro sono di nuovo in calo; i prezzi delle azioni si sono un po’ ammorbiditi, ma questo non preoccupa gli acquirenti di oro, focalizzati sul dollaro USA e sulla sua battaglia contro un paniere di valute, euro in primis.
Se sei nuovo ai miei articoli vorrei farti notare che per me è essenzialmente una lotta contro l’euro, a causa della ponderazione nell’indice del dollaro USA. Una ponderazione del 57% percento è cruciale nella direzione di un indice, che tra l’altro non include nemmeno i dollari australiani e neozelandesi, quindi non è una rappresentazione del valore reale del dollaro.
Attualmente l’obiettivo principale per i trader del metallo prezioso dovrebbe essere rappresentato da due cose, e cioè dalla direzione dell’euro e dai segni di indebolimento dell’economia americana che potrebbero portare a un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve nel corso dell’anno.
In Italia potrebbero formarsi condizioni tali da costringere l’euro a un forte ribasso. I problemi connessi alla gestione del debito italiano stanno ancora una volta causando nervosismo nella zona euro. Abbiamo imparato dalla crisi finanziaria della Grecia che prima si svende e poi si fanno domande; non siamo arrivati ancora a quel punto, ma l’aria è quella.
Un Euro più debole farebbe risalire l’indice del Dollaro USA e i prezzi dell’oro verrebbero probabilmente a coincidere con la moneta unica.
In secondo luogo, i segni di un indebolimento dell’economia americana ribasseranno il dollaro USA perché costringeranno la Fed a cambiare ancora una volta la politica; stavolta i responsabili delle politiche monetarie non si limiteranno a invocare “pazienza”, ma suggeriranno un taglio dei tassi. Ciò dovrebbe indebolire il dollaro e l’oro dovrebbe andare al rialzo.
Il 23 maggio abbiamo visto quali siano gli effetti di un brutto report per il dollaro USA e per i prezzi dell’oro. Questa settimana abbiamo il PIL, ma la prossima avremo il report sui salari dei lavoratori non agricoli. La Fed osserva il mercato del lavoro e eventuali crepe nell’inflazione, quindi il report sull’occupazione potrebbe rivelarsi un evento di mercato.
Vanno tenuti d’occhio gli eventi europei, come le decisioni della Banca centrale europea e i commenti del presidente della BCE Draghi, ed i report USA su lavoro e inflazione perché influenzeranno la prossima decisione della Fed.
Se euro e dollaro USA dovessero rimanere vincolati alla gamma, l’oro non farà eccezione. Pazienza, mi raccomando.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.