Il cambio euro dollaro si mantiene sopra 1,1600 dopo il rigetto in zona 1,1650 e il rilascio dei dati sull’inflazione e sulla disoccupazione dell’Eurozona.
Il prezzo dell’euro dollaro scambia sopra 1,1600 dopo la pubblicazione delle ultime letture dell’inflazione dell’Eurozona, che hanno confermato un quadro in rallentamento più marcato del previsto sul fronte mensile, pur restando sostanzialmente in linea con le aspettative su base annua. Il fiber sta cedendo parte dei massimi toccati lunedì poco sopra 1,1650, ma rimane in un’area di forza relativa, sostenuta da un dollaro statunitense incapace, al momento, di generare un nuovo slancio rialzista.
I dati pubblicati hanno mostrato che l’IPC dell’Eurozona è cresciuto del 2,2% su base annua, leggermente sopra la stima del 2,1%, mentre la componente core è rimasta ferma al 2,4%, perfettamente allineata al consensus. Il dato su base mensile, tuttavia, ha sorpreso al ribasso con una contrazione dello 0,3%, contro il precedente +0,2%, segnando un raffreddamento più marcato dei Prezzi al Consumo. Anche l’Indice Armonizzato ha mostrato dinamiche simili, con un calo mensile dello 0,4% nel dato Core e dello 0,5% nella misura generale, a fronte di attese più solide.
Nonostante questi segnali di debolezza, l’euro dollaro non ha reagito negativamente in modo significativo. Il mercato aveva già prezzato una fase di inflazione moderata e coerente con il target della BCE, e l’assenza di un vero shock inatteso ha mantenuto il cambio orientato sui livelli attuali. La variabile dominante resta infatti la debolezza strutturale del dollaro USA, frenato dalle continue aspettative di un taglio dei tassi nella riunione della Federal Reserve di dicembre e da ulteriori interventi possibili nel 2026.
Sul fronte statunitense, la ripresa del dollaro statunitense resta fragile. L’indice ISM manifatturiero pubblicato ieri ha confermato la contrazione del settore per il nono mese consecutivo, con nuovi ordini e occupazione in flessione.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,1604, in ribasso dello 0,04% e con gli orsi che stanno iniziando a spingere dopo che i tori hanno fallito a raggiungere il livello annuale 1,1655. Per vedere un vero movimento ribassista, si attende una chiusura sotto il livello chiave 1,1600, con il livello annuale 1,1554 a rappresentare il principale obiettivo di breve termine.
Al rialzo, una chiusura positiva sopra 1,615 potrebbe suggerire un nuovo tentativo da parte dei tori di raggiungere il livello annuale 1,1655, il cui superamento comporterebbe un tentativo di sortita LONG per raggiungere il livello chiave 1,1700.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.