Il cambio euro dollaro raggiunge nuovi massimi delle ultime due settimane sopra 1,1620, in un contesto di debolezza generalizzata del dollaro statunitense.
Il prezzo dell’euro dollaro consolida il suo slancio positivo e mette a segno il sesto giorno consecutivo di guadagni, superando con decisione il livello 1,1620, massimi delle ultime due settimane. La debolezza diffusa del biglietto verde continua a sostenere il movimento, mentre i dati macroeconomici dell’Eurozona non riescono a incidere sulla dinamica rialzista della valuta unica.
Nonostante il PMI manifatturiero dell’Eurozona di novembre sia stato rivisto al ribasso a 49,6, minimo degli ultimi cinque mesi, il fiber mantiene un tono solido. Il mercato preferisce concentrarsi su un contesto dominato da aspettative di politica monetaria statunitense più accomodante. La prospettiva di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve già la prossima settimana continua, infatti, a pesare sul dollaro statunitense, sostenendo il cambio.
A indebolire ulteriormente il dollaro statunitense contribuiscono anche le indiscrezioni secondo cui Kevin Hassett, attuale consigliere economico della Casa Bianca, sarebbe il principale candidato alla successione di Jerome Powell alla Presidenza della FED. Hassett è noto per posizioni favorevoli a una politica monetaria espansiva e, se confermato, rafforzerebbe ulteriormente le aspettative dei mercati per un ciclo di allentamento più marcato nel 2026.
Ritornando sul fronte europeo, il quadro macroeconomico resta eterogeneo, ma non abbastanza influente da frenare la ripresa del fiber. L’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (IAPC) sarà pubblicato martedì, mentre mercoledì arriveranno gli aggiornamenti sui PMI dei servizi, insieme al rapporto ADP sul mercato del lavoro statunitense. L’appuntamento più atteso della settimana rimane tuttavia l’indice PCE Core, l’indicatore d’inflazione preferita dalla FED, che verrà rilasciato venerdì.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,1631, in rialzo dello 0,28% ed in pieno tentativo di break-put LONG del livello chiave 1,1600. Una conferma del break-out rialzista sopra 1,1600, i tori probabilmente raggiungeranno il livello annuale 1,1655, il cui superamento permetterebbe all’euro dollaro di poter raggiungere il livello chiave 1,1700.
Al ribasso, un ritorno della pressione SHORT verrebbe visto a seguito di una chiusura sotto 1,1600, con il livello annuale 1,1554 a rappresentare l’unico grosso ostacolo prima di rivedere gli orsi ritestare il livello psicologico 1,1500.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.