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I future sulle azioni hanno registrato un rialzo mercoledì mattina, mentre le principali banche hanno riportato solidi utili nel secondo trimestre, compensando le persistenti preoccupazioni sull’inflazione derivanti dai recenti annunci sulle tariffe. La sovraperformance del settore finanziario segnala una rinnovata fiducia nelle condizioni creditizie e nei ricavi dal trading in vista della seconda metà del 2025.
I future sul Dow sono saliti di 164 punti, raggiungendo 44.411 (+0,37%), mentre i future sull’S&P 500 hanno guadagnato 13 punti, attestandosi a 6.397 (+0,21%). I future sul Nasdaq sono aumentati di 14,75 punti, arrivando a 23.071 (+0,06%), con le modeste performance del settore tecnologico dovute alle preoccupazioni legate al comparto dei semiconduttori.
Le azioni di Bank of America sono salite dell’1,5% dopo aver riportato utili di 89 centesimi per azione, superando le previsioni consensuali di 86 centesimi. Tuttavia, i ricavi, pari a 26,61 miliardi di dollari, sono risultati inferiori all’obiettivo fissato da Wall Street di 26,72 miliardi di dollari, sollevando interrogativi sulla compressione del margine di interesse netto.
Goldman Sachs ha registrato un incremento dell’1,5% grazie a risultati di trading eccezionali, con utili di 10,91 dollari per azione contro le attese di 9,53 dollari. I ricavi hanno raggiunto 14,58 miliardi di dollari, ben al di sopra delle previsioni di 13,47 miliardi di dollari, trainati da una solida performance nel trading azionario. Morgan Stanley ha superato le stime, ma ha subito una flessione dello 0,3% poiché gli investitori hanno incassato i profitti.
Il rally bancario si basa sui forti risultati registrati martedì da JPMorgan Chase, Wells Fargo e Citigroup, che hanno tutti superato le previsioni sia degli utili che dei ricavi.
L’Indice dei Prezzi alla Produzione di giugno è rimasto invariato, sfidando le previsioni degli economisti di un aumento dello 0,2%. La lettura moderata dell’inflazione all’ingrosso ha offerto un sollievo temporaneo dopo i preoccupanti dati sui prezzi al consumo di martedì.
Tuttavia, le crescenti misure commerciali del Presidente Trump rischiano di riaccendere le pressioni sui prezzi. Le nuove tariffe del 30% sulle importazioni dal Messico e dall’UE iniziano il 1° agosto, mentre un accordo commerciale con Jakarta prevede dazi del 19% sulle esportazioni asiatiche.
«L’inflazione ha iniziato a salire lentamente, poiché ormai si evidenziano segni di inflazione dovuta alle tariffe sia nei beni durevoli che in quelli non durevoli», ha avvertito il capo economista di RSM, Joe Brusuelas. La questione fondamentale rimane se la diminuzione dei costi dei servizi e dell’alloggio potrà compensare l’aumento dei prezzi dei beni.
L’approccio paziente della Federal Reserve sembra giustificato poiché i dati sull’inflazione risultano contrastanti. La forza del settore bancario suggerisce che i mercati creditizi rimangano sani, mentre la debolezza nel comparto dei semiconduttori, in seguito all’avviso di crescita al 2026 di ASML, evidenzia ostacoli specifici del settore.
Le azioni legate al settore crypto hanno reagito positivamente in attesa di una possibile legislazione sulle stablecoin, con BitMine in rialzo del 20% e MicroStrategy in crescita dell’1,5%. L’aumento del 2% di Johnson & Johnson, dopo aver superato le stime e aumentato le previsioni, dimostra la resilienza di un settore difensivo.
Gli operatori di mercato dovrebbero monitorare le prossime comunicazioni della Fed e i tempi di attuazione delle tariffe, poiché la chiarezza delle politiche determinerà se l’attuale rally guidato dal settore bancario potrà espandersi ad altri settori.
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James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.