Tradotto con IA
L’onda di liquidazioni ha colpito oltre 400.000 conti, segnando uno dei più forti scuotimenti dell’anno.
Gli operatori hanno abbandonato la maggior parte delle criptovalute a grande capitalizzazione, tra cui Bitcoin (BTC) ed Ether (ETH), registrando una flessione del 2,85% e dell’8,75% rispettivamente. Token più piccoli, come XRP (XRP), BNB (BNB) e Solana (SOL), hanno mostrato decrementi nell’ordine del 5-6%.
Il ribasso delle criptovalute contrasta nettamente con il rialzo del dollaro USA, indicando che gli investitori stanno cercando beni rifugio a breve termine mentre il mercato diventa ipercomprato.
L’indice del dollaro USA (DXY), che monitora il peso del dollaro contro le principali valute estere, ha recuperato l’1,67% dal minimo locale registrato mercoledì.
Ciò coincide con un calo di circa il 7,50% della capitalizzazione del mercato crypto, indicativo di una riduzione del rischio tra gli operatori.
Queste dinamiche seguono il primo taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve dell’anno, lasciando i mercati con meno catalizzatori per questa settimana. L’attenzione principale ora è rivolta al rilascio previsto per venerdì dell’indicatore d’inflazione preferito dalla Fed, le Spese per i Consumi Personali (PCE), che potrebbe confermare se la banca centrale mantiene una posizione accomodante.
«Una situazione di mercato con forza occupazionale e un’inflazione persistente potrebbero trascinare BTC verso la zona ribassista dei 107.000 dollari», affermano gli analisti di Novaque Research, pur osservando che:
«Dati meno incisivi potrebbero innescare una compressione tra 118.000 e 122.000 dollari. Fino ad allora, Bitcoin negozia non tanto sulla notizia, ma sull’assetto che gira attorno alla notizia, e l’intervallo rimarrà stabile finché i dati non costringeranno una nuova valutazione.»
BTC continua a negoziare all’interno di un canale parallelo ascendente, con il rischio di scendere al di sotto dei 110.000 dollari nel breve termine.
Una mossa simile spingerebbe l’indice di forza relativa (RSI) verso il suo supporto chiave a 37,60, potenzialmente predisponendo un rimbalzo sulla linea di tendenza inferiore del canale.
Un rimbalzo riuscito potrebbe riaccendere il momentum rialzista, puntando al limite superiore del canale e aprendo la strada a un nuovo test del massimo record di 130.000 dollari.
Tuttavia, il mancato mantenimento della linea di tendenza inferiore potrebbe confermare una rottura in un canale parallelo discendente di dimensioni inferiori.
Questo scenario apre obiettivi ribassisti nell’intervallo 100.000–102.000 dollari, allineandosi alla EMA a 200 giorni intorno ai 106.000 dollari, dove potrebbe emergere un supporto più forte.
Nel frattempo, Ethereum sta registrando un ribasso verso una confluenza di supporti attorno a 4.050 dollari, rafforzata dalla sua linea di tendenza ascendente e dal limite inferiore dell’attuale intervallo di negoziazione.
Questa zona fungerà probabilmente da test chiave per i rialzisti da difendere. Un mantenimento efficace potrebbe innescare un rimbalzo, con il prezzo che punta alla resistenza rappresentata dalla linea di tendenza superiore attorno ai 4.820 dollari, livello che ETH ha ripetutamente faticato a superare.
Il mancato mantenimento del supporto a 4.050 dollari, tuttavia, potrebbe comportare una correzione più profonda, aprendo potenzialmente il ribasso verso la EMA a 200 giorni intorno ai 3.370 dollari. Per il momento, ETH rimane in range, con il corridoio 4.050–4.820 che detta il prossimo movimento principale.
Yashu Gola è un giornalista e analista di criptovalute con expertise in asset digitali, blockchain e macroeconomia. Fornisce analisi di mercato approfondite, pattern nei grafici tecnici e intuizioni sugli impatti economici globali. Il suo lavoro colma il divario tra la finanza tradizionale e le criptovalute, offrendo consigli pratici e contenuti educativi. Appassionato del ruolo della blockchain nella finanza, studia la finanza comportamentale per prevedere le tendenze delle memecoin.