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6 titoli azionari da comprare per abbattere l’inflazione

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Nov 20, 2021, 12:06 UTC

Una selezione di 6 titoli azionari da comprare per abbattere l’inflazione sia nel breve, che nel medio e lungo termine. La scelta delle pricing power premia.

inflazione

In questo articolo:

L’inflazione non è andata via e ora se ne sono convinti anche i presidenti e governatori di banche centrali sovranazionali e nazionali. Questi hanno sperato che potesse essere passeggera, ma non è così.

Sono “venuti i nodi al pettine” durante questa pandemia, portando i prezzi degli energetici a livelli astronomici, ma in generale sono le materie prime che con i loro alti prezzi pesano sull’intera economia globale.

Ci era parso che i mercati avessero già scontato la risalita importante dell’inflazione negli Stati Uniti e nell’Unione Europea, tuttavia, con la costante risalita dei prezzi e se questi dovessero continuare a salire ulteriormente, è probabile che alcuni settori ne risentiranno. Le imprese mal collocate potrebbero risentirne in termini di riduzione delle vendite, con conseguenti cali di fatturato.

Ecco quindi i 6 titoli azionari, in particolare statunitensi più una italiana e una francese, con cui difendersi dall’inflazione. Sono titoli che, data la loro collocazione privilegiata nei mercati di riferimento, hanno dalla loro il potere di determinazione dei prezzi.

Avere il potere di determinare il prezzo di un prodotto perché altri concorrenti non sono all’altezza o perché si offre un prodotto unico nel suo genere, consente all’azienda di avere margine per assorbire l’inflazione o per aumentare il prezzo senza che il cliente scelga di rivolgersi altrove.

Ecco quindi quali sono questi 6 titoli azionari da comprare per abbattere l’inflazione.

Salesforce.com

Salesforce.com (CRM) ha rivoluzionato un po’ i servizi digitali per le aziende che vendono online ed ha facilitato l’accesso a quelle aziende che si sono aperte al canale di vendita online nel corso degli anni.

La società esiste da 20 anni e in questo lasso di tempo ha costruito una fetta di mercato del 33%, contribuendo alla generazione di entrate per molte aziende di ogni settore merceologico.

Salesforce.com fornisce alle imprese soluzioni as-a-service che coprono le fasi di prevendita, vendita e post vendita online. Le soluzioni proposte possono essere pagate anche in base all’uso e non necessariamente in abbonamento.

Il piano industriale è ritenuto essere robusto e convincente dal consensus degli analisti e con un buon orizzonte di crescita al 2023. Salesforce.com, infatti, non ha reali competitor in quello che offre ed è un punto di riferimento per l’e-commerce mondiale.

Nike

L’azienda produttrice di scarpe Nike (NKE) è un simbolo, indossare scarpe Nike non è come indossare le scarpe di altri competitor. Non è pubblicità alla società questa, ma è quanto ha saputo creare Nike nell’immaginario soprattutto delle nuove generazioni di adolescenti. E riesce in questo da molti decenni.

Le collaborazioni storiche con “miti” dello sport come Michael Jordan, LeBron James, Cristiano Ronaldo, Kevin Durant e Tiger Woods, ha permesso all’azienda di creare intorno alle sue scarpe una comunità di persone, più che dei clienti.

Le vendite non subiscono battute di arresto dal 2010, fa eccezione l’anno pandemico 2020.

Il resto lo ha fatto l’innovazione tecnologica che oggi ha raggiunto il suo massimo nelle scarpe per centometristi (atletica leggera). Il titolo azioanrio è visto in crescita progressiva anche per i prossimi anni.

Ferrari

Tra i 6 titoli azionari da comprare per abbattere l’inflazione inseriamo anche Ferrari (RACE), il punto di riferimento nelle auto di lusso per innovazione tecnologica e stile.

Ferrari è la punta di diamante del Made in Italy, lo rappresenta sotto tanti aspetti. Le sue vetture non sono solo motori potenti, esse mostrano la bellezza dello stile italiano e lo promuovono all’estero.

Il titolo ha raggiunto di recente un nuovo massimo storico accelerando da 185 euro a 239,7 euro in due mesi. Ferrari compete con altre aziende di livello, ma ha caratteristiche distintive che rendono il marchio e le sue autovetture uniche nel panorama dell’automotive di lusso.

Apple

Apple (AAPL) ha più volte rivoluzionato il settore dell’informatica prima e della comunicazione in mobilità poi. Ha fatto da apripista nell’innovazione tecnologica, quindi nel design applicato all’informatica, ancora con l’iPod e poi con l’iPhone.

L’assenza di Steve Jobs in questi anni si è fatta sentire, di fatto Apple ha semplicemente aggiornato l’iPhone e ha “campato di rendita”.

L’M1, un nuovo concetto di elettronica che integra al suo interno più componenti per massimizzare la velocità, ha dato nuovo slancio all’azienda che non trova in questo (al momento) un concorrente.

Si vocifera, inoltre, che per il 2025 Apple potrebbe “sfornare” anche auto elettriche aprendosi così alla smart mobility. Troverà molti concorrenti, ma l’elettrico è in una fase “hype” e se sarà fedele al suo stile, AAPL potrebbe sorprendere la sua ampia comunità di clienti affezionati.

STmicroelectronics

ST microeletronics (STM) è una società francese con estensione anche in Italia, si occupa della produzione di semiconduttori e dispositivi elettronici di uso industriale, che trovano spazio all’interno di numerosi dispositivi d’uso quotidiano.

L’impresa ha espanso la sua presenza in Italia aprendo un nuovo stabilimento proprio nel momento in cui la “fame” mondiale di chip è cresciuta a dismisura. La pandemia, infatti, ha accelerato la digitalizzazione di famiglie e imprese, e di conseguenza servono più semiconduttori per soddisfare la domanda.

La forte richiesta di semiconduttori non è vista come transitoria, poiché le industrie e le città nel loro insieme stanno entrando in una nuova fase dove i semiconduttori saranno alla base di molti dispositivi elettronici. I semiconduttori sono e saranno sempre più necessari nel campo della medicina a distanza, dell’automotive elettrico e all’idrogeno, nell’intelligenza artificiale, nella connessione delle fabbriche (Internet of Factory: IoF).

Generac Holdings

Generac Holdings (GNRC), è una società statunitense specializzata nella commercializzazione di sistemi di generazione di energia di backup per uso domestico, commercio leggero e industriale.

La società negli ultimi anni ha distolto lo sguardo dalla produzione di generatori basati esclusivamente su combustibili fossili, adottando nuovi sistemi basati su fotovoltaico e guardando anche alla conservazione dell’elettricità generata.

Negli Stati Uniti la società è il generatore di energia elettrica supplementare per eccellenza, questo le permette di avere una ampia base clienti fidelizzata a cui proporre le nuove soluzioni ecosostenibili di generazione e conservazione dell’energia elettrica.

Proteggersi dall’inflazione nel medio – lungo periodo

Per proteggersi dalll’inflazione nel medio e lungo periodo, è importante avere più strategie di investimento. Accanto all’acquisto di titoli azionari potrebbe risultare una buona opzione il trading di breve termine, ad esempio attraverso una piattaforma di investimento regolamentata.

Puntare sugli investimenti tematici potrebbe essere una ulteriore soluzione per cogliere sul nascere le innovazioni che domani saranno mainstream. Tra i tematici di maggiore interesse del momento troviamo Smart Cities per lo sviluppo delle città intelligenti, l’idrogeno come soluzione alternativa ai combustibili fossili nei trasporti e nel riscaldamento.

Anche il tema dell’intelligenza artificiale abbinato ai big data andrebbe preso in considerazione come protezione contro l’inflazione nel medio e lungo periodo.

Concludendo

I 6 titoli azionari da comprare per abbattere l’inflazione qui proposti, sono solo un esempio e un punto di partenza. Al lettore e investitore il compito di scovare ulteriori società quotate in borsa che dalla loro posizione di dominanza del mercato di riferimento, possono aiutare a proteggere il valore del portafoglio finanziario personale.

L’invito è di guardare anche oltre gli Stati Uniti, di analizzare società italiane ben collocate nel Made in Italy, di cercare altre imprese europee con il potere di determinazione dei prezzi.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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