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Yuan digitale, China Construction Bank accidentalmente attiva wallet pubblico: reazioni

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Aug 30, 2020, 05:00 UTC

Yuan digitale, la banca China Construction Bank accidentalmente attiva il wallet per uso pubblico. Le reazioni dei clienti sono immediate.

yuan digitale

In questo articolo:

Lo sviluppo dello yuan digitale da parte della Banca popolare cinese pare che abbia ormai raggiunto una fase di sviluppo davvero molto avanzata se la China Construction Bank (CCB) a mezzogiorno, circa, di sabato 29 agosto (ora locale), ha potuto attivare una funzione nella sua applicazione che, di fatto, ha abilitato i suoi clienti a usare la valuta digitale della banca centrale (CBDC) cinese.

Quella che la PBoC chiama più specificamente DCEP, riporta Coindesk, è stata attivata forse per errore dagli sviluppatori di una delle quattro banche più importanti di Cina consentendo ai clienti di aprire un wallet della valuta digitale e potenzialmente effettuare addirittura transazioni con altri clienti della medesima banca.

China Construction Bank e yuan digitale: cos’è successo?

Secondo il Coindesk che ha potuto direttamente vedere anche l’applicazione della banca cinese e la nuova funzionalità in attività, a metà della mattinata cinese dell’ultimo sabato di agosto, un cliente della CCB ha potuto rintracciare nell’applicazione della banca il wallet dello yuan digitale e iniziare la procedura di registrazione e attivazione dello stesso, che è consistita nel fornire il proprio numero di cellulare associato con il conto bancario.

Al termine della procedura di attivazione il cliente ha effettuato il primo accesso al portafoglio della DCEP (China’s National Digital Currency) e sullo sfondo ha distinto chiaramente il volto di Mao Zedong.

La notizia si è presto diffusa nella community cinese dei cultori delle criptovalute e, complice anche la risonanza data da alcuni media locali, in molti hanno voluto provare la novità assoluta.

Come noto, infatti, fino ad ora le notizie davano lo yuan digitale come testato da un gruppo ristretto di aziende, banche e persone selezionate.

Il wallet, che è ovviamente centralizzato, successivamente è sparito dall’applicazione e non è stato più possibile trovarne traccia.

Ricercando il portafoglio attraverso il motore di ricerca interno all’applicazione mobile della CCB, l’utente questa volta ha potuto leggere soltanto un messaggio:

Questa funzionalità non è ufficialmente disponibile al pubblico. Attendi con pazienza per favore.

Se la frase ha deluso quanti non avevano fatto a tempo almeno ad attivare il wallet per soddisfare la curiosità di vederlo di persona, conferma che la valuta digitale nazionale cinese è davvero una realtà ma per ora riservata.

Semplicemente qualche sviluppatore disattento deve avere impostato su “public” la app, che in realtà è ancora in una fase di sperimentazione a uso interno delle banche che hanno aderito al progetto test della PBoC.

Attenzione alle truffe sullo yuan digitale

Portiamo all’attenzione di tutti le numerose truffe che circolano nel web circa la possibilità di comprare lo yuan digitale su improvvisate piattaforme online e siti web.

Il principio di cui bisogna tenere conto è il seguente: l’unica entità giuridica titolata a distribuire lo yuan digitale è la Banca centrale cinese. Si tratta infatti di una valuta a corso legale e, come la cartamoneta, solo le banche centrali la possono emettere: non è una criptovaluta.

E come lascia intendere quanto accaduto con la China Construction Bank, saranno le banche cinesi a distribuire la valuta digitale ai propri clienti, proprio come avviene con le valute fiat. Non altre entità potranno rilasciarla e, almeno inizialmente (si presume), solo i clienti di banche cinesi autorizzate potranno entrarne in possesso.

Attenzione, anche una agenzia autorevole come Teleborsa ha erroneamente scritto che lo yuan digitale è acquistabile online. Ciò non corrisponde alla realtà.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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