Mercoledì le oscillazioni sul mercato del petrolio mettono i trader a disagio. Il WTI lascia sul terreno oltre un dollaro e scivola a 43,88, mentre il
Mercoledì le oscillazioni sul mercato del petrolio mettono i trader a disagio. Il WTI lascia sul terreno oltre un dollaro e scivola a 43,88, mentre il Brent scende di oltre due dollari a 46,14. A inizio giornata il prezzo del petrolio si è mosso in netto rialzo per poi invertire rotta in seguito alla diffusione dei dati settimanali sulle scorte della EIA, al di sotto delle aspettative, quando si prevedeva invece un boom. L’Agenzia ha però segnalato anche un incremento delle scorte di distillati, che includono diesel e olio combustibile, saliti di 4,6 milioni di barili nella settimana conclusasi il 9 settembre, a fronte di un incremento di 1,5 milioni di barili previsto dagli analisti.
“L’incremento delle scorte di benzina, in una fase in cui scendono le spedizioni e calano le riserve di prodotti raffinati, è entrato in contrasto con uno scenario rialzista; altrettanto dicasi per il forte incremento nelle scorte di distillati” dice Matthew Smiths, analista per la ClipperData di New York. “Siamo quindi di fronte a un rapporto contrastante – rialzista per il petrolio e ribassista per i prodotti derivati”.
Con la diffusione dei dati della EIA che segnalano un prelievo delle scorte di greggio, dopo la flessione a sorpresa della settimana precedente (-14,5 milioni di barili), si muovono immediatamente in rialzo sia il Brent che il WTI. Il prelievo precedente, il più marcato prelievo settimanali dal 1999, è imputabile all’arrivo della tempesta tropicale di Hermine, responsabile dei ritardi nelle consegne di petrolio sulla Costa del Golfo statunitense per diversi giorni. “Pertanto, la domanda da un milione di dollari, o meglio la domanda da 14,5 milioni di barili è… Dove devono andare a finire tutti questi barili? Il mercato si aspettava una sorta di “campanello d’allarme” dopo che la tempesta della scorsa settimana ha provocato un mega prelievo” dice David Tom Sans, vicepresidente esecutivo presso il broker di commodity Powerhouse, a Washington.
Stando al rapporto pubblicato dell’agenzia internazionale sull’energia (IEA), il rallentamento economico globale potrebbe farsi più pronunciato fino a incidere sulla domanda di petrolio. Mercoledì, il mercato del petrolio ha esteso le perdite in seguito al -3% della sessione precedente; si teme infatti che per ritrovare equilibrio il mercato del petrolio possa necessitare di più tempo di quanto non previsto inizialmente. A inizio sessione i prezzi sono stati supportati dai dati dell’Istituto Americano per il Petrolio che, riferimento alla settimana conclusasi 9 settembre, hanno segnalato un incremento di 1,4 milioni di barili al di sotto dei 3,8 milioni di barili previsto dagli analisti. In una nota di CommerzBank sostiene che il ritardo nel riequilibrio è perlopiù imputabile a un aumento della produzione da parte dei membri dell’Opec e che il mercato avrebbe potuto ritrovare un equilibrio solo qualora l’Opec avesse mantenuto la produzione ai livelli di maggio.