Staking cripto su Exchange e Custodian: tendenze d’investimento

Lo scorso venerdì il capo dello sviluppo di Cardano presso IOHK, la società che sviluppa la gran parte della piattaforma blockchain, ha annunciato che Cardano ha stretto una collaborazione commerciale con Coinbase Custody.

L’annuncio è avvenuto durante il Cardano Virtual Summit riferisce Coindesk, che riporta anche le tempistiche di entrata in vigore dell’accordo che consentirà agli investitori di custodire i propri ADA sul cold wallet di Coinbase e di guadagnare interessi dallo staking di ADA. L’operatività del servizio è prevista infatti a partire dal quarto trimestre del 2020 (Q4 2020).

Tale partnership è solo l’ultimo annuncio di una collaborazione tra exchange e servizi di custodia con criptovalute e token e rispettivi team, per offrire agli investitori il profittevole staking di token e criptomonete.

Un fenomeno in ampio sviluppo che non va confuso con il lending delle criptovalute.

In questo caso infatti gli interessi che riceve il possessore della criptovaluta giungono direttamente dalla network. Come noto, infatti, lo staking è “il mining” per quelle criptovalute che utilizzano come metodo del consenso il Proof-of-Stake (Pos). Le varianti del Pos sono numerose, ma sono tantissime le criptomonete che adottano questo modello (seppur con variazioni sulle regole) per ridurre l’impatto ambientale rispetto al metodo del consenso basato sul Proof-of-Work (Pow).

Dal “solo” staking allo staking sugli exchange

Fino a poco tempo fa lo staking si effettuava esclusivamente scaricando sul personal computer il client della criptovaluta e scaricando l’intera blockchain della criptovaluta in questione, e infine lasciando il client stesso sempre aperto e connesso alla rete internet.

Naturalmente sul client (il wallet) bisognava – e ancora adesso è così – depositare la criptovaluta e lasciarla lì per ottenere gli interessi.

Tutto sommato non c’è nulla di complicato, anzi, con un piccolo computer lasciato in attività 24 ore su 24 è possibile fare lo staking di numerose criptomonete contemporaneamente consumando pochissima energia rispetto al mining: serve solo un hard disk abbastanza capiente per accogliere i ledger in costante crescita.

Adesso gli exchange di crypto asset evolvono e oltre a fornire il trading con le criptovalute, propongono anche servizi di custodia, appunto come Coinbase Custody. Il passo successivo è il servizio di staking centralizzato delle proprie criptovalute e token Pos.

Lo stanno facendo in molti non solo Coinbase. Anche Kraken ha attivato questo servizio per i suoi clienti, in questo caso per Tezos e presto per Dash. Anche Coinbase ha attivato lo staking di Tezos (XTZ). Ma ci sono molti altri exchange che stanno attivando il servizio perché hanno capito quanto sia prezioso farlo.

Perché i crypto exchange fanno staking delle cripto?

Per gli exchange di criptovalute offrire il servizio di staking delle criptovalute significa attrarre ulteriori capitali sulla propria piattaforma. Capitali in criptovaluta, ma anche capitali in valuta fiat scambiati in criptomonete Pos allo scopo di fare lo staking. Attrarre liquidità per gli exchange è vitale per il funzionamento stesso del mercato interno.

Perché nuovi investitori s’interessano allo staking?

Perché tutto questo interesse nello staking da parte degli investitori? Bisogna ragionare come un investitore per comprenderlo.

Questi ha bisogno di ampliare il portafoglio e di diversificare gli asset per essere il più resiliente possibile ai terremoti dei mercati finanziari, ma allo stesso tempo deve fare in modo che i suoi investimenti siano sempre fruttiferi. E quale soluzione migliore di far fruttare le proprie finanze, se non facendo lo staking di una criptovaluta?

Lo staking ha rendimenti alti. Alcuni token arrivano anche al 20% di interessi annuali. Conosci altre soluzioni o fondi di investimento capaci di dare rendimenti del genere?

Lo staking ha un grande futuro.