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Ray Dalio vede nuovo Cigno Nero all’orizzonte. Ecco perché

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Dec 8, 2021, 08:55 GMT+00:00

L'investitore miliardario Ray Dalio vede un nuovo Cigno Nero all’orizzonte. Ecco cosa si aspetta dal futuro l'uomo che ha previsto altre crisi finanziarie.

ray dalio

Se Warren Buffett è considerato “l’oracolo” di Omaha, Ray Dalio potremmo definirlo ironicamente “il veggente” dei mercati finanziari?

Il miliardario investitore nel 2008 aveva previsto la crisi finanziaria, ma in realtà non fu l’unico perché chi seguiva da vicino le questioni economiche in quegli anni lo aveva come altri previsto già del 2007 dove si stava andando a parare.

Poi ha predetto che l’economia degli Stati Uniti vivrà anni difficili a causa della pandemia, ma questo forse lo sa anche “l’uomo di strada”.

Ad ogni modo, il 72 enne Dalio, fondatore dell’hedge fund Bridgewater Associates, il più grande al mondo, avverte attraverso la Cnbc che una nuova guerra incombe sul mondo:

“Penso che siamo a rischio di una guerra con la Cina” e ciò avverrà “in gran parte a causa di malintesi”.

Ebbene, ci saremmo attesi un Cigno Nero dovuto alla crisi immobiliare dalla Cina. Dove anche oggi il titolo di Kaisa è stato sospeso presso la Borsa di Hong Kong per i costanti rischi di disastro finanziario che incombe sul mercato finanziario cinese. Evergrande, infatti, ha ricevuto una richiesta di rimborso da 300 miliardi di dollari e non si sa dove e come potrà mai recuperarli, perché è chiaro che non li ha.

Una guerra pesante potrebbe scoppiare, sì, ma sui mercati finanziari a causa dell’immobiliare cinese che appare sempre di più non controllabile. A meno che il governo di Pechino non decida di mettere mano al portafoglio attraverso la PBoC.

Ray Dalio, le catastrofi sono inevitabili

Sarà l’età che porta a essere più pessimisti, oppure no, ma Ray Dalio afferma che le catastrofi sono inevitabili perché lo dice la storia. E fa riferimento agli accadimenti storici degli ultimi 500 anni.

Ed ecco che dalla guerra USA – Cina si sposta ad altre catastrofi che comunque si potrebbero presentare all’orizzonte.

Ecco prendiamo per buono piuttosto i suoi consigli su come si gestisce il rischio durante mercati fortemente ribassisti, almeno questi potranno essere utili.

1 Valutare i rischi finanziari personali

Il primo consiglio di Ray Dalio riguarda la valutazione dei rischi finanziari personali, indipendentemente da ciò che accade.

Il suo principio è molto semplice: “Se ti preoccupi, non devi preoccuparti. E se non ti preoccupi, devi preoccuparti”.

Preoccuparsi spinge a dare un’occhiata da vicino ai rischi personali e incoraggia ad agire su di essi, ha detto l’investitore.

Quindi porta un esempio su di un rischio di “posizione” inteso come luogo fisico in cui si vive e si lavora. Dalio su questo aspetto ha realizzato un “Indice di salute” nel suo recente libro, con cui valuta circa una dozzina di nazioni su 18 fattori come il peso del debito, la forza militare e la produzione economica. È inteso come una risorsa per i lettori per valutare i rischi e formare strategie su dove vivere e investire.

Altro principio di Dalio: “La flessibilità è la chiave”.

Poi bisogna valutare i rischi finanziari in termini corretti per l’inflazione invece che in dollari o euro di oggi. Se abbiamo contanti in un conto di risparmio, probabilmente sta maturando valore a un tasso diverso da quello degli altri investimenti, poiché viene tassato dall’inflazione.

In tempi caotici, ha suggerito Dalio, è necessario che i risparmi di emergenza siano presenti in un portafoglio sicuro e ben diversificato.

2 Risparmia e diversifica il tuo portafoglio

Per un portafoglio forte è importante valutare l’attuale strategia di investimento, per capire quante settimane si riuscirebbe a sopravvivere finanziariamente se si perdesse il lavoro.

E qui un’altra chicca: “Conviene sempre scoprire quale sia lo scenario peggiore e coprirsi rispetto a quello”.

E ovviamente il denaro non deve essere mai tutto in un posto. E quindi ribadisce che “i contanti non sono un investimento sicuro”, in particolare in tempi in cui l’inflazione ha raggiunto massimi storici.

Meglio, quindi, le obbligazioni indicizzate all’inflazione, rispetto alle obbligazioni regolari, e investimenti in beni fisici come l’oro.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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