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Possono I Prezzi Del Greggio Mantenere I Guadagni?

Da
Barry Norman
Aggiornato: Aug 22, 2016, 13:12 GMT+00:00

I prezzi del greggio postano i massimi delle ultime sette settimane entrando in un "mercato toro", tuttavia, sembrano false speranze e promesse. La

Possono I Prezzi Del Greggio Mantenere I Guadagni?

I prezzi del greggio postano i massimi delle ultime sette settimane entrando in un “mercato toro”, tuttavia, sembrano false speranze e promesse. La seconda metà di agosto ha assistito ad un rinnovato supporto per il greggio sulla scia delle speculazioni che vedono L’Opec ridurre la produzione. Le dichiarazioni del ministro dell’Energia e dell’Industria e dell’attuale presidente OPEC, Saleh Al Sada, hanno aperto le porte ad un possibile “congelamento della produzione di greggio” a fine settembre che, congiuntamente ad un ribasso del dollaro  dettato dai deboli numeri delle vendite al dettaglio degli Stati Uniti, hanno spinto il greggio in prossimità dei massimi di aprile.

Sul fronte della produzione l’Arabia Saudita ha riportato livelli record nel mese di luglio proiettando le uscite in prossimità dei massimi di giugno 2015. Tuttavia, La produzione in eccesso é stata principalmente rivolta al consumo interno, al fine di soddisfare la domanda estiva, stagione in cui il consumo di energia elettrica raggiunge il suo apice. Nel mese di luglio, il prezzo medio mensile del greggio Opec é diminuito per la prima volta in più di sei mesi postando un calo del 6,9% rispetto al mese precedente per attestarsi su quota 42,68$ al barile. Il Brent e il greggio del Kuwair registrano un andamento simile.

Le preoccupazioni riguardanti la fornitura di greggio sono continuate nel mese di luglio guidate dagli sviluppi riguardanti un incremento delle scorte a livello mondiale, infatti, tanto la Cina quanto gli Stati Uniti hanno registrato un incremento delle scorte congiuntamente ad un aumento degli impianti di perforazione e della produzione statunitense. Inoltre, vi é una preoccupazione incombente: la stagione di manutenzione negli Stati Uniti, scenario che potrebbe ridurre la domanda e aumentare così la pressione sui prezzi del greggio.

I prezzi del greggio stanno testando il proprio apice. I prezzi del greggio di riferimento si sono spostati da un territorio ribassista ad un territorio rialzista in soli 11 giorni dopo che il ministro dell’energia saudita ha dichiarato che il paese “é pronto ad agire” per stabilizzare il mercato, Il brent posta i massimi delle ultime 8 settimane a 51,22$ al barile (Dh187.9), ritestando i livelli pre-Brexit, prima di chiudere con un ribasso dello 0,18% a 50,80$. Il greggio WTI guadagna lo 0,62% chiudendo a 48,52$.

Nella sessione del mattino il Brent rompe al di sotto dei 50$ al barile mentre il greggio WTI si attesta su quota 48.32$.

Ole Hansen, responsabile della strategia di prodotto presso la Saxo Bank ha dichiarato:”I timori che vedono il congelamento della produzione come un azione sufficiente a dissuadere i trader a dissuadere dalla possibilità di andare aggressivamente short nel mese di settembre hanno portato ad un calo dei prezzi”.

Tuttavia, le notizie rilasciate nel fine settimana vedono l’Iran intenzionato a mantenere aperti i rubinetti fino al 2017. Le scorte della nazione dovrebbero aumentare di 10 milioni di barili entro la fine dell’anno al termine della costruzione del serbatoio a Gonabad, in provincia di Bushehr.

Il un simile scenario, il rally dei prezzi del greggio potrebbe risultare controproducente poiché potrebbe richiamare i produttori di scisto e spingerli ad aumentare la produzione gravando così sull’eccesso dell’offerta. Le prospettive energetiche a Breve termine dell’Energy Information Administration (EIA) degli Stati Uniti evidenziano come le cifre non supportino i prezzi. Infatti la produzione di luglio si attesta su quota 8,57 mb per day; in calo di 180 tb per day attestandosi in prossimità dei minimi del 2014. Il rapporto EIA ha alzato le previsioni sulla produzione statunitense poiché i produttori sembrano avere una resistenza maggiore dei prezzi del greggio.

Secondo il fornitore di servizi petroliferi Baker Hughes, la scorsa settimana il numero degli impianti di perforazione di greggio negli stati uniti é aumentato di 10 unità raggiungendo i 406 impianti. Si tratta dell’ottavo aumento settimanale consecutivo e l’11° rialzo in 12 settimane.

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