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Petrolio vicino ai $ 40 in seguito al calo delle scorte di benzina

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Barry Norman
Aggiornato: Aug 4, 2016, 10:22 GMT+00:00

Giovedì il prezzo del petrolio si è mosso in rialzo; i trader hanno infatti approfittato dei bassi prezzi per acquistare materia prima a basso costo. Ieri

Petrolio vicino ai $ 40 in seguito al calo delle scorte di benzina

Giovedì il prezzo del petrolio si è mosso in rialzo; i trader hanno infatti approfittato dei bassi prezzi per acquistare materia prima a basso costo. Ieri il dollaro USA ha effettuato un lieve rimbalzo rimanendo però debole a quota 95,49, contribuendo a spingere i trader verso le commodity denominate in dollari. Il WTI viene negoziato a 41,16, in rialzo di 33 centesimi, mentre il Brent sale a 43,33; entrambi i benchmark si muovono in prossimità dell’estremità inferiore delle rispettive gamme di oscillazione. Dopo la diffusione dei dati che segnalano un prelievo superiore alle aspettative dalle scorte di benzina (notizia che ha messo in ombra il sorprendente incremento delle scorte di petrolio greggio nel primo consumatore di petrolio al mondo), i future sul petrolio greggio statunitense sono tornati a superare i 40 $ il barile.

Secondo i dati diffusi dall’Agenzia di Informazione sull’Energia (EIA), la scorsa settimana le riserve di petrolio WTI sono salite per la seconda settimana consecutiva, per un incremento di 1,4 milioni di barili, a fronte di una flessione di 1,4 milioni di barili prevista dagli analisti.
Crollano le riserve di benzina, in calo 3,3 milioni di barili, contro una flessione prevista di 200.000 barili. Il forte prelievo ha rassicurato alcuni operatori circa i rischi di eccesso di scorte di benzina nella stagione di picco negli Stati Uniti, corrispondente agli esodi estivi.
Nonostante i fondamentali rimangano invariati, gli speculatori continuano a praticare il “pump and dump”, allontanando i prezzi dai minimi solo per vendere una volta raggiunto il picco e far sprofondare il mercato verso nuovi minimi. Ben poco è cambiato in termini di domanda e offerta, o nelle dinamiche geopolitiche capaci di influenzare il mercato. Un eccesso di offerta a livello globale in carburanti e altri prodotti raffinati ha ostacolato un rimbalzo, mentre i timori riguardo il rallentamento dell’economia asiatica – determinante nella crescita della domanda di petrolio – ed europea hanno invece pesato sul mercato, in aggiunta alla produzione da parte dell’OPEC, vicina ai massimi storici, e ai segnali di una nuova guerra di prezzi da parte dell’Arabia Saudita.

Mercoledì la Commissione Nazionale per la Riforma e lo Sviluppo, il principale organo di pianificazione economica della Cina, ha sostenuto che il paese asiatico deve “poter disporre del tempo necessario per ulteriori tagli al tasso di interesse e ai coefficiente di riserva obbligatoria bancaria”, per poi rimuovere dal sito Web tali parole. Mercoledì in tarda giornata, l banca centrale cinese ha ribadito l’intenzione di attenersi a una linea di politica monetaria prudente e preventivamente calibrata in base al fattore tempo.
In passato, parlando di economia globale, il prezzo del petrolio e la crescita economica, più che una coppia felicemente sposata che si scambia effusioni in pubblico, erano lontani cugini con un cattivo rapporto. Nonostante le ripercussioni sul settore petrolifero e sulle finanze dei paesi fortemente dipendenti dal petrolio, si é presa poi coscienza di quanto i bassi prezzi del petrolio siano un fattore positivo per l’economia nel suo complesso.

Ora che il prezzo del petrolio scende in prossimità dei 40 $ e contemporaneamente la crescita economica rallenta, i trader devono ricredersi. Negli Stati Uniti, dopo che il prezzo del petrolio nel 2014 ha cominciato a scendere, la crescita economica ha subito un rallentamento significativo. Appena la scorsa settimana, si è fermata all’1,2%, meno della metà dei 2,5% previsto. Il dato sul primo trimestre è stato rivisto ribasso allo 0,8%, a fronte del precedente 1,1%. Si tratta di un calo significativo rispetto al picco del 5% toccato nel terzo trimestre 2014, l’ultimo trimestre nel corso del quale il prezzo del petrolio aveva superato i $ 100 barili.

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