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OPEC+ frena sulla ripresa e Fed aggiunge dose d’incertezza

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Aug 20, 2020, 06:59 UTC

L'OPEC+ frena sulla ripresa economica e chiede di proseguire sui tagli alla produzione, mentre la Fed aggiunge dose d’incertezza all'economia.

Libia

In questo articolo:

Due notizie, entrambe non positive per i mercati finanziari che in particolare negli USA hanno portato alla chiusura negativa di mercoledì 19 agosto della Borsa di New York.

L’OPEC+ si è riunito ieri per fare il punto sulla situazione e dalla riunione è arrivato netto il consiglio del presidente di turno, il ministro del Petrolio dell’Arabia Saudita, il principe Abdulaziz ban Salman, a proseguire sulla strada dei tagli alla produzione. La crisi non è finita e la pandemia costringe l’economia mondiale all’angolo.

In parallelo il Federal Reserve System ha pubblicato la minuta dell’incontro del 28 e 29 luglio scorso. Nell’ampio documento che fa il resoconto della situazione economica degli Stati Uniti, si sottolinea l’incertezza che la pandemia continuerà a generare nell’economia e nel sistema finanziario del Paese.

Procediamo con ordine e partiamo dalla decisione dell’OPEC+ di proseguire sulla strada dei tagli alla produzione di greggio, il cui prezzo è al momento di 42,675 USD, in diminuzione del -0,41% nelle ultime 24 ore.

OPEC+ suggerisce proseguire con i tagli

Il piano dei tagli alla produzione stabilito i mesi scorsi va mantenuto perché dopo l’exploit di maggio e giugno ci sono segnali di rallentamento della domanda.

Il rischio è una recrudescenza della pandemia, che in molti Paesi ha dato segnali di intensa e significativa ripresa, con nuove chiusure di attività isolate in alcune nazioni.

Nulla che faccia sperare in una ripresa robusta per il prezzo del petrolio e quindi l’OPEC+ consiglia di non abbassare la guardia e di proseguire gli sforzi perché saranno premiati dai mercati.

In particolare, scrive Bloomberg, l’OPEC+ ha fatto pressione sulla Nigeria e sull’Iraq affinché cessino di barare sugli obiettivi di produzione del greggio, chiedendo loro di applicare i tagli richiesti a tutti i membri.

Il taglio stabilito ad aprile prevedeva un calo della produzione di 9,7 milioni di barili al giorno, cosa che i Paesi dell’OPEC+ si sono impegnati a fare fino a luglio, ma a quanto pare alcuni hanno smesso di farlo e ora il taglio della produzione è sceso a 7,7 milioni di barili al giorno.

I timori riguardano il mancato decollo del trasporto aereo e del trasporto marittimo, che sono tra i principali consumatori di derivati del petrolio. Gli spostamenti delle persone sono ridotti a causa anche della reintroduzione di limiti agli espatri o ai rientri e queste imposizioni dei governi riducono i voli aerei e impediscono alle navi passeggere di organizzare crociere.

L’avvertimento della Fed

Il futuro dell’economia globale lo decide la pandemia da nuovo coronavirus, è questo il monito del Federal Reserve System.

Per l’outlook economico degli USA nel medio termine ci sono rischi considerevoli, perché l’attività economica è ostacolata e il lavoro è ridotto.

Il board del sistema di politica monetaria statunitense prende come riferimento l’indice S&P500 e avverte che, se pure è vero che l’indice è tornato sui livelli pre-crisi, ciò è dovuto in particolare ai titoli tecnologici in esso contenuti che sono molto resilienti alle misure di contenimento, ma molte altre imprese dell’indice sono sottoperformate perché meno resilienti.

Inoltre vanno considerate le piccole e medie imprese che non sono incluse nell’indice S&P500 e che sono invece ricomprese nell’indice Russell 2000.

Concludendo

La mancanza di rispetto delle misure di contenimento da parte dei cittadini di molti Stati mondiali rischiano di portare ad un aumento dei casi, come conseguenza le autorità governative fanno prevalere la protezione della salute pubblica su qualsiasi altro diritto, mettendo a rischio l’economia.

Senza una autoresposabilizzazione dei cittadini l’economia globale difficilmente potrà riprendersi in tempi brevi.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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