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Nel 2016, dopo tre anni di rialzi, gli speculatori sono pronti ad abbandonare il dollaro

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Dec 29, 2015, 20:20 GMT+00:00

Con l'avvicinarsi del nuovo anno, il volume di trading rimane basso: molti speculatori sono, infatti, in vacanza, mentre altri cominciano a prepararsi per

Nel 2016, dopo tre anni di rialzi, gli speculatori sono pronti ad abbandonare il dollaro

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Con l’avvicinarsi del nuovo anno, il volume di trading rimane basso: molti speculatori sono, infatti, in vacanza, mentre altri cominciano a prepararsi per l’anno fiscale 2016. In assenza di dati di particolare importanza sugli Stati Uniti, il dollaro è rimasto stabile all’inizio  di una settimana di trading ridotta, con le borse statunitensi ed europee che chiuderanno nella giornata di venerdì per il capodanno. Verso la fine della sessione, l’indice del dollaro, che misura l’andamento della valuta statunitense contro sei controparti principali, ha perso lo 0,01%, scendendo a quota 97,915. In Asia, il dollaro ha continuato a muoversi in ribasso nella giornata di martedì, toccando quota 97,91.

Verso la chiusura della Borsa di New York, l’euro è salito dagli 1,0966 dollari della precedente sessione agli 1,0976 dollari. Al contempo, la sterlina è scesa dagli 1,4914 agli 1,4884 dollari. Il dollaro australiano si è mosso in ribasso dagli 0,7270 agli 0,7253 dollari. Contro lo yen, il dollaro statunitense è aumentato dai 120,32 yen della precedente sessione ai 120,35 yen. La valuta degli Stati Uniti si è apprezzata contro il franco svizzero, da 0,9863 a 0,9878 franchi, e contro il dollaro canadese, da 1,3830 a 1,3898 dollari canadesi.

Nel prossimo anno, dopo la tanto attesa manovra restrittiva attuata dalla Fed a dicembre, i guadagni del dollaro dovrebbero essere inferiori rispetto all’apprezzamento degli ultimi due anni. Nel corso del 2015, il dollaro si è mosso in rialzo sull’euro dell’1,09%, partendo da un apprezzamento dell’1,2% all’inizio dell’anno. Al principio del 2014, la valuta degli Stati Uniti registrava un guadagno dell’1,35 sulla moneta unica europea.

Secondo gli analisti, grazie all’innalzamento dei tassi da parte della Fed, il dollaro si apprezzerà di circa il 5% sull’euro nel terzo trimestre del 2016, raggiungendo quota 1,05. I money manager ritengono che si rivolgeranno verso altre valute per i ritorni, dopo aver investito sul rialzo del dollaro negli ultimi tre anni.

Il dollaro ha esteso i guadagni del 2014 fino a circa il 9% contro un paniere delle principali valute globali. Secondo un’indagine della Cnbc, alcuni cambi particolari, come quello tra dollaro e real brasiliano, hanno procurato agli investitori in valuta elevati ritorni.

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I money manager affermano che si rivolgeranno verso altre valute per i ritorni, dopo aver puntato sul rialzo del dollaro negli ultimi tre anni. Secondo James Purcell, stratega di un’impresa di gestione patrimoniale di Hong Kong, Ubs, la più importante banca privata al mondo,  sta avvertendo i propri clienti che “vi sono poche probabilità di un ulteriore apprezzamento del dollaro.”

Stephen Diggle, che dirige la Vulpes Investment Management di Singapore, ritiene che l’innalzamento dei tassi negli Stati Uniti non è sufficiente “per puntare su un rialzo del dollaro.” Altri strateghi prevedono che i guadagni del dollaro si ridurranno nei prossimi mesi a seguito dell’impegno della Federal Reserve ad attuare una manovra restrittiva graduale.

Secondo un’indagine svolta da Bloomberg, il dollaro si apprezzerà di circa il 5%, raggiungendo gli 1,05$ per euro, nel terzo trimestre del 2016, dopo essere aumentato del 10% nel corso del 2015. Il rialzo del dollaro contro lo yen sarà limitato a meno del 4%, ossia a 125 yen, a seguito della diminuzione dei guadagni di circa lo 0,5% nel 2015, dopo un rialzo superiore al 10% in ciascuno dei tre anni precedenti.

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