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L’economia fragile della Cina ha mostrato nuove crepe in agosto. Il calo dei prezzi delle abitazioni, le vendite al dettaglio più deboli e una produzione industriale meno vivace hanno messo in discussione l’obiettivo di crescita del 5% di Pechino. Gli ultimi dati hanno calmato alcune preoccupazioni sul mercato immobiliare, ma hanno alimentato timori riguardo la domanda dei consumatori e lo slancio industriale, lasciando gli investitori in attesa della risposta politica di Pechino.
Il settore immobiliare rimane al centro dell’attenzione mentre Pechino mira a stimolare il consumo interno per rilanciare l’economia. Una fine della crisi nel settore immobiliare cinese potrebbe rappresentare un impulso per i consumatori e la spesa familiare. Al contrario, un ulteriore calo dei prezzi delle abitazioni potrebbe pesare sul patrimonio e sulla spesa delle famiglie.
I prezzi degli immobili usati sono scesi dello 0,58% su base mensile, un ribasso più marcato rispetto a quello di luglio. Anche le vendite di immobili nuovi sono diminuite su base mensile, esercitando pressione sulle azioni del settore immobiliare. La continua diminuzione mensile dei prezzi delle abitazioni ha fatto registrare un calo dell’1,25% all’indice Hang Seng Mainland Properties nelle prime negoziazioni.
I dati su base annua hanno evidenziato una flessione minore ma non sono riusciti a dissipare le preoccupazioni. Su base annua, i prezzi delle abitazioni sono scesi del 2,5% in agosto, un decremento leggermente inferiore rispetto al 2,8% di luglio, contro previsioni di un calo del 2,6%.
I dati economici cinesi hanno evidenziato un ulteriore rallentamento, mettendo in discussione l’obiettivo di crescita del 5% del PIL di Pechino per il 2025, mentre riprendevano i colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina.
I dati di agosto hanno fatto svanire le speranze di una rapida ripresa dopo il rallentamento di luglio, rivelando un indebolimento sia della domanda interna sia di quella esterna. Il calo della produzione industriale è stato in linea con il rallentamento delle esportazioni. Le esportazioni cinesi sono calate drasticamente passando da un aumento del 7,2% su base annua a luglio al 4,4% in agosto, a causa delle tariffe dirette e di transito che hanno impattato sulle spedizioni.
L’aumentato tasso di disoccupazione e il continuo calo dei prezzi delle abitazioni hanno probabilmente influito negativamente sul sentiment dei consumatori, incidendo sulla spesa familiare. I PMI del settore privato di agosto hanno rivelato
Un ulteriore aumento della disoccupazione potrebbe compromettere gli sforzi di Pechino per stimolare il consumo privato. I dati di agosto suggeriscono che non ci sarà una rapida ripresa nel tasso di disoccupazione giovanile, che aveva salito vertiginosamente
L’Indice Hang Seng e la coppia di cambi AUD/USD hanno reagito ai dati più deboli del previsto, mentre le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina si intensificavano.
Lunedì 15 settembre, l’indice Hang Seng ha toccato un minimo di 26.420 in risposta ai dati, per poi essere in rialzo dello 0,23% a 26.450 al momento della stesura.
Nei mercati dei cambi, le vendite al dettaglio più deboli del previsto, il tasso di disoccupazione e i dati sulla produzione industriale hanno influenzato negativamente il dollaro australiano. La coppia di cambi AUD/USD è passata da 0,66584 a 0,66551, per poi riprendersi a 0,66552, con un rialzo dello 0,12% al momento della stesura.
Le speranze di ulteriori stimoli e le previsioni di un taglio dei tassi della Fed hanno attenuato l’impatto dei deboli dati di agosto.
Il risultato dei colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina potrebbe rivelarsi cruciale per i titoli cinesi del continente e per le azioni quotate a Hong Kong. Un alleggerimento delle tensioni commerciali e dei progressi verso un accordo potrebbero migliorare il sentiment. Tuttavia, un’escalation della guerra commerciale rischierebbe di pesare sugli asset a rischio.
I colloqui tra Stati Uniti e Cina sono ripresi domenica 14 settembre, in un contesto in cui l’amministrazione statunitense ha chiesto di aumentare le tariffe sulla Cina. CN Wire ha riportato:
“Funzionari statunitensi e cinesi hanno avviato i colloqui a Madrid domenica, discutendo delle tese commerciali tese, di una scadenza imminente per la dismissione dell’app di video brevi cinese TikTok e delle richieste di Washington affinché i suoi alleati applichino tariffe alla Cina per i suoi acquisti di petrolio russo.”
Oltre ai colloqui commerciali, gli operatori dovranno monitorare attentamente gli impegni politici di Pechino. Misure per sostenere il settore immobiliare, il mercato del lavoro e stimoli mirati ad incrementare il consumo potrebbero contribuire a contrastare l’impatto dell’incremento delle tensioni tra Stati Uniti e Cina sui titoli regionali.
Segui gli ultimi sviluppi e segnali politici qui. Alla luce degli ultimi dati, un approccio cauto risulta essenziale.
Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.