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Le banche centrali sono al centro dell’attenzione dei trader

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Sep 8, 2016, 16:19 UTC

Nella giornata di mercoledì, il dollaro si è mosso in lieve rialzo dalle perdite precedenti, pur rimanendo ben al di sotto della sua gamma di oscillazione

Le banche centrali sono al centro dell’attenzione dei trader

Nella giornata di mercoledì, il dollaro si è mosso in lieve rialzo dalle perdite precedenti, pur rimanendo ben al di sotto della sua gamma di oscillazione a quota 94,95. Il netto deprezzamento subito durante la sessione di martedì ha notevolmente pesato sulle altre valute. Lo yen ha risentito del ribasso del dollaro più di tutte le altre divise, crollando per tutta la giornata fino a toccare quota 101,69. Soltanto pochi giorni fa, le autorità nipponiche avevano tirato un sospiro di sollievo, con lo yen ben al di sopra di quota 103. Tuttavia, la valuta ha invertito la tendenza. Il dollaro si è, infatti, mosso in forte ribasso, trascinato dai dati non soddisfacenti sull’economia degli Stati Uniti, ed è stato negoziato intorno ai 101,50¥ alla Borsa di Tokyo. Al termine della sessione, la valuta degli Stati Uniti si assestava ai 101,54¥, in ribasso rispetto ai 103,35¥ toccati alla chiusura della giornata di martedì. L’euro ha raggiunto gli 1,124$.

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Il dollaro si è mosso in ribasso, toccando il minimo settimanale dei 102¥ in conseguenza della pubblicazione dei deludenti dati sull’economia degli Stati Uniti, che comprendevano l’indice Ism dei direttori degli acquisti dei settori non manifatturieri per il mese di agosto, risultato inferiore alle attese. Sempre a causa della debolezza dei dati sugli Stati Uniti, sono diminuite le aspettative di un prossimo innalzamento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

Dopo aver raggiunto quasi i 102¥ nelle prime ore della sessione di Tokyo, il dollaro è sceso a circa 101,20¥.

Un broker sostiene: “A quanto pare, il dollaro è stato colpito da massicce vendite da parte di un gestore di fondi comuni di investimento degli Stati Uniti.”

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Nella giornata di oggi, l’attenzione dei trader si concentra sulla decisione della Bce sul tasso di interesse e sulla conferenza stampa di Mario Draghi. Il Consiglio direttivo della Bce non pare capace di dimostrare in modo convincente che la sua attuale politica monetaria sia compatibile con il ritorno dell’inflazione al suo tasso obiettivo entro un orizzonte temporale prevedibile.

Secondo gli analisti di Citi, i mercati attendono tre annunci da parte della Banca Centrale Europea:

  1. Riteniamo che la proroga dell’acquisto di titoli per almeno sei mesi sia un primo passo nella giusta direzione,
  2. insieme a modifiche al programma di allentamento quantitativo per evitare i problemi di scarsità.
  3. Ci aspettiamo, inoltre, un taglio di dieci punti base del tasso di rifinanziamento al -0,1% come prima mossa, in vista di un altro taglio di 10 punti base del tasso sui depositi al -0,5% per marzo 2017.

Con l’inflazione dell’Eurozona ferma intorno allo zero da quasi due anni e il Brexit che ora rischia di minare la ripresa del blocco regionale, gli economisti ritengono che Draghi potrebbe, molto probabilmente, espandere l’allentamento quantitativo per la seconda volta. Inoltre, gli indici dei direttori degli acquisti dell’Eurozona per il mese di agosto forniscono un’impressione di debolezza rispetto a luglio. Tuttavia, i dati segnalano che la ripresa continua nel terzo trimestre. I trader possono aspettarsi un deprezzamento dell’euro nella tarda giornata di oggi.

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Nella giornata di mercoledì, la Banca del Canada ha mantenuto la politica monetaria e i tassi di interesse invariati, quest’ultimo allo 0,5%, livello in vigore da più di un anno.

La banca centrale canadese, guidata da Stephen Poloz, ha dichiarato che, al momento, le condizioni economiche sottostanti non consentono di modificare la politica monetaria. Il dollaro canadese è stato sostenuto dal ribasso della sua controparte statunitense e dal balzo sperimentato da oro e petrolio. La coppia USD/CAD ha raggiunto quota 1,2891 con un rimbalzo di 45 punti appena dopo l’annuncio della Banca del Canada.

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La sterlina ha perso 90 punti dopo averne guadagnati più di 100 durante la sessione di martedì e viene attualmente negoziata a quota 1,3348, rimanendo intorno al margine superiore della sua gamma di oscillazione successiva al Brexit. La valuta britannica subisce la pressione di una generale riscossione degli utili. Inoltre, vi è una comprensibile prudenza da parte dei trader a causa delle voci che circolano sulle prossime decisioni della Banca d’Inghilterra.

Il governatore Mark Carney riferirà al Comitato Ristretto del Tesoro nel corso delle audizioni sul rapporto sull’inflazione pubblicato il 4 agosto, in cui il Comitato della Banca d’Inghilterra per la Politica Monetaria ha menzionato un taglio dei tassi e ha annunciato l’espansione del programma di allentamento quantitativo. Carney ha affermato che le probabilità di una caduta in recessione del Regno Unito sono diminuite grazie all’azione della Banca d’Inghilterra.

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