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JP Morgan Chase aggiunge più privacy a Quorum

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: May 29, 2019, 08:26 UTC

JP Morgan Chase aggiunge più privacy a Quorum, le transazioni blockchain bancarie saranno completamente anonime, più che su Bitcoin.

JP Morgan

La banca americana JP Morgan Chase conclude l’implementazione di un meccanismo che rende le transazioni sulla blockchain Quorum completamente anonime.

La notizia la riporta in esclusiva Coindesk.com, che rivela come il team blockchain al lavoro su Quorum ha costruito una estensione al protocollo Zether sviluppato dai ricercatori dell’Università Stanford e del comparto Visa Research. Zether è un protocollo crittografico decentralizzato per pagamenti confidenziali basato sulla prova a conoscenza zero utilizzata anche dalla criptovaluta zcash.

Nella pratica Zether riesce ora a nascondere anche il mittente della transazione, oltre ai saldi dei conti e agli account.

In casa JP Morgan, l’implementazione di sistemi per nascondere le transazioni sul block explorer della blockchain è iniziata a maggio del 2017, quando Zerocoin Electric Coin Company (la società dietro la criptomoneta zcash) annunciava una partnership proprio con JP Morgan per implementare lo Zero-knowledge Security Layer (ZSL) in Quorum.

Quorum: Ethereum per le banche

Quorum è una versione privata di Ethereum, più precisamente è la versione go-ethereum e, come riportato su GitHub, viene aggiornata in linea con questa versione.

Quorum però ha una visione privata, essa è progettata per funzionare in ambito bancario. In tale prospettiva va vista anche l’implementazione del protocollo Zether in Quorum. Obiettivo della JP Morgan è creare una piattaforma dove banche e operatori finanziari, possano transare in assoluto anonimato senza che altre società, pur presenti sulla stessa infrastruttura, vedano le transazioni.

Il target della piattaforma è il mondo finanziario, tuttavia il codice sorgente è interamente disponibile su GitHub.

Al progetto collabora anche Microsoft che di Ethereum ha reso disponibile una versione permissioned attraverso la sua piattaforma cloud Azure.

Il progetto Quorum ha il suo sito web (https://www.goquorum.com) dove in particolare gli sviluppatori possono attingere informazioni, se interessati ad immergersi in questo progetto.

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JP Morgan contro Ripple

L’intento di JP Morgan è di creare una propria rete di pagamenti transfrontalieri basata su un sistema blockchain permissioned che possa battersi alla pari con Ripple.

JP Morgan vorrebbe implementare il sistema di pagamenti transfrontalieri tra le banche che sono membro del suo sistema bancario, cioè ben 220 banche in tutto il mondo.

Il problema delle banche da risolvere

Le banche hanno un grosso problema, i bonifici internazionali sono lenti e se qualcosa va storto essi tornano indietro, ma impiegando anche settimane e con costi altissimi per i clienti.

Utilizzando un sistema decentralizzato chiuso, si potrebbero ovviare tutti gli attuali problemi e rendere i pagamenti internazionali bancari veloci come un pagamento con carta di credito ed allo stesso tempo molto più economici.

JP Morgan, Quorum e la sua stablecoin

Come noto a febbraio 2019 JP Morgan ha generato la sua JPM coin, una stablecoin legata al dollaro statunitense che per ora circola su Quorum, ma che in futuro potrebbe essere estesa ad altre piattaforme per stessa ammissione del grande gruppo bancario.

Per ora JPM coin viene testato per facilitare lo spostamento di fondi tra partner istituzionali della banca, ma in futuro la stablecoin servirà anche i clienti privati.

Ipotizzando uno scenario applicativo futuro dell’intero sistema blockchain permissioned JP Morgan, possiamo allora prevedere un sistema bancario basato su tecnologia a ledger distribuiti di tipo permissioned, dove qualsiasi tipo di transazione economica tra banche e istituti finanziari viene eseguita senza intermediari (ed intoppi), a costi risibili.

Diremo quindi definitivamente addio ad assegni e cambiali, che ancora oggi certi settori commerciali continuano ad usare.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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