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Guru dello short selling finiti sul lastrico. Ecco perché non funziona

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Aug 2, 2021, 07:07 UTC

I guru dello short selling ed gli hobbisti loro adepti, sono finiti sul lastrico. Ecco perché non ha funzionato scommettere contro la ripresa.

short selling

In questo articolo:

La bolla sta per esplodere, vedrete che presto qui crollerà tutto. La “iattura” degli shortisti non ha funzionato quest’anno e chissà, pensando a quanto avvenuto a marzo del 2020, se hanno saputo consolarsi almeno in quella occasione imprevedibile.

No, quest’anno lo short selling proprio non ha funzionato, neppure con quei titoli azionari legati a società che dalla crisi ne sono uscite con le ossa così rotte che il titolo non poteva che sprofondare ulteriormente. Il riferimento qui è chiaramente a Gamestop e alle altre società statunitensi coinvolte nella forte campagna di acquisti di meme stock di inizio anno ad opera di piccoli risparmiatori coalizzati.

Si direbbe il potere degli strumenti digitali presenti nel web (social media e forum) che riescono a “piegare” a loro vantaggio le sorti dell’economia, ben più di quanto siano capaci di fare le manifestazioni di piazza, ma questa è un’altra storia.

Lo short selling e gli shortisti

Giusto un rispolvero, lo short selling è quella strategia di investimento che punta sul ribasso dei mercati. Lo shortista pratica cioè la vendita allo scoperto aprendo una posizione grazie ad azioni prese a prestito (da un prestatore: banca, broker, ecc.) e che rivende sul mercato al prezzo praticato in quel momento. Lo shortista scommette che quando ricomprerà quelle azioni, il prezzo sarà calato rispetto a quello di vendita e da qui ricaverà il suo guadagno e quanto serve a ripagare il prestito.

Una tecnica da trader molto esperti e altamente rischiosa che, grazie agli ETF inversi, può esporre anche investitori meno esperti ad alti rischi del proprio capitale.

Mercati positivi e che cresceranno ancora

I mercati finanziari come abbiamo visto dopo il crollo a “V” di metà marzo 2020 si sono ripresi alla grande addirittura fissando un ATH dietro l’altro. Certo non sono mancate le prese di profitto, ma è anche normale.

E non è mancato, anche di recente, il nervosismo dovuto alla variante delta e ancora di più allo spettro della superinflazione.

Ma gli indici più importanti hanno messo tutti a segno importanti rialzi da inizio anno:

Dove hanno sbagliato gli shortisti fai da te?

Gli shortisti per hobby, hanno sbagliato a fidarsi di analisi tecniche copiate da altri. Hanno sbagliato ad affidarsi completamente all’analisi tecnica dei mercati finanziari per prevedere il futuro.

Ma l’analisi tecnica non serve a “prevedere il futuro”, piuttosto ad analizzare i trend del momento, serve a inquadrare il fenomeno che sta per svilupparsi nel breve o brevissimo periodo.

Il valore di una classe di attività, di un titolo azionario o obbligazionario, si calcola con tecniche di analisi fondamentale e approfondendo la conoscenza di quanto sta avvenendo nel settore industriale in cui si sta investendo.

Agli shortisti è sfuggito il fatto che le banche centrali e i governi, così come durante il periodo peggiore della pandemia, non hanno permesso che le economie si rompessero in tanti frammenti, e non lo permetteranno ora che siamo in una fase di ripresa.

Non solo, la pandemia da un punto di vista macroeconomico ha scosso i politici spingendoli a fare cose che altrimenti mai avrebbero avuto il coraggio di fare. Intendiamo i maxi piani di investimento in infrastrutture, piani che includono anche la transizione energetica.

In definitiva, ci potranno essere delle correzioni “take profit” anche a settembre prossimo o in futuro, ma tutto fa presagire che i prossimi anni saranno di crescita complessiva e non di decrescita.

A meno che non si presenti un nuovo “cigno nero”, ma quello nessuno o quasi può prevederlo. Forse solo l’indice VIX con qualche giorno di anticipo al massimo.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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