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Fitch taglia ancora il Pil Italia a 0,1% nel 2019

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Mar 21, 2019, 09:48 UTC

Fitch taglia ancora il Pil Italia nel 2019 e lo porta quasi a 0 rispetto al 2018. Ma è l'intera economia globale a rallentare, come scritto nel Global Economic Outlook marzo 2019.

Pil Italia

L’agenzia di rating americana Fitch taglia ancora una volta le stime di crescita del Pil Italia, prevedendo una crescita del paese dello 0,1% nel 2019. Il Global Economic Outlook di marzo 2019 pubblicato da Fitch, rivede le stime del Pil che nel precedente documento erano all’1,1%. Anche nel 2020 la crescita del Pil italiano si riduce, passa dall’1,2% allo 0,5%.

Una revisione pesante in un solo trimestre e poco ci può consolare sapere che la Turchia ha ricevuto un giudizio ben peggiore del nostro.

La decisione di Fitch Ratings segue di pochi giorni la scelta di Moody’s di non pubblicare le nuove stime sul debito italiano, rimandando a settembre il pronunciamento.

La crescita globale è vista al ribasso nel 2019

Le prospettive di crescita nel 2019 sono previste al ribasso in tutto il mondo, secondo Fitch la crescita globale scende al 2,8% dal 3,1% previsto in precedenza. Per quanto riguarda il 2020 si passera dal 2,9% al 2,8%. L’agenzia di rating non prevede una recessione globale, nonostante il calo della crescita di 0,4 punti percentuali tra il 2018 e il 2019 è il maggiore su base annuale dal 2012.

I recenti pronunciamenti di Fitch sull’Italia

Ad ottobre 2018 Fitch meditava di declassare il debito pubblico, ma non lo fece lasciandolo a BBB cioè a un passo dal livello “spazzatura”.

Nel mese di dicembre l’agenzia di rating tagliava le stime sul Pil Italia in riferimento al 2018 portandolo dall’1,2% all’1%.

Lo scorso mese di gennaio 2019, l’agenzia metteva in guardia sul rischio derivante dal debito dei governi che vale l’80% del Pil globale.

Il rischio è una implosione del sistema economico generale che porterebbe a conseguenze simili se non peggiori della crisi del 1929.

Dal 2007 a oggi il debito pubblico dei governi è raddoppiato, significa che i paesi non hanno saputo risolvere i problemi che hanno portato alla crisi, ma li hanno solo rimandati. Come? Facendo debito sulle prossime generazioni.

Fitch Ratings: Global Economic Outlook Marzo 2019

Il team economico di Fitch Ratings ha significativamente ridotto le stime di crescita globali rispetto al Global Economic Outlook di dicembre 2018, ma non prevede una recessione di livello mondiale.

L’outlook per l’Eurozona si è indebolito in modo marcato e come abbiamo accennato in un precedente articolo anche la crescita della Cina è rallentata e si prevede un ricorso al debito.

L’Argentina e la Turchia sono aree di crisi da non sottovalutare come abbiamo visto l’estate scorsa. I mercati emergenti rallentano in un contesto di commercio mondiale indebolitosi progressivamente nel corso del 2018.

La guerra commerciale tra USA e Cina ha le sue colpe, ma ciò che Fitch mette in evidenza è la debolezza della domanda interna dei mercati emergenti – più propensi a comprare – che stanno contribuendo “in maniera determinante al rallentamento degli scambi”.

Il Global Economic Outlook marzo 2019 prende in considerazione 20 nazioni, di cui 15 si vedono ridurre le stime di crescita per il biennio 2019 – 2020.

I mercati emergenti ago della bilancia

Il capo degli economisti di Fitch Ratings, Brian Coulton, ha affermato che il deterioramento così diffuso non consente di trovare una causa originaria. Tuttavia la debolezza evidenziata dalla domanda nei mercati emergenti è da considerarsi un fattore chiave della “produzione industriale globale e del commercio mondiale. La debolezza della domanda dei mercati emergenti riflette a sua volta la precedente riduzione della leva finanziaria in Cina e il calo della volatilità del Forex della scorsa estate in altri mercati emergenti”.

Questa l’analisi di Brian Coulton.

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Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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