Pubblicita'
Pubblicita'

I dati sulla Cina provocano scarsa volatilità

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Aug 9, 2016, 17:52 GMT+00:00

I principali eventi in grado di influire sull'andamento del mercato in questa settimana saranno numerosi dati sulla Cina che verranno pubblicati nei

I dati sulla Cina provocano scarsa volatilità

I principali eventi in grado di influire sull’andamento del mercato in questa settimana saranno numerosi dati sulla Cina che verranno pubblicati nei prossimi giorni. Durante la sessione di lunedì, è stata diffusa la deludente lettura della bilancia commerciale, che registra una contrazione delle esportazioni e delle importazioni. Il dato ha provocato scarsa volatilità sul mercato, dato che la speranza di ulteriori misure di stimolo ha bilanciato il risultato negativo. I trader erano ancora incoraggiati dal rapporto sulle buste paga dei settori non agricoli degli Stati Uniti, pubblicato nella giornata di venerdì. L’euro è rimasto invariato a quota 1,1077, mostrando scarsa attività nelle ultime 24 ore. La sterlina ha rotto al di sotto di quota 1,30 e viene negoziata a quota 1,2979.

Nella giornata di martedì, i dati sull’inflazione in Cina hanno raffreddato le speranze sorte nello scorso mese. L’aumento del prezzo dei generi alimentari si è, infatti, ridotto. Al contempo, i prezzi alla produzione continuano a diminuire, rafforzando l’opinione degli economisti, secondo cui sono necessarie maggiori misure di stimolo per rilanciare l’economia della Cina. Secondo quanto dichiarato dall’Ufficio Nazionale di Statistica nella giornata di martedì, a luglio, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dell’1,8% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il dato è coerente con le aspettative e si confronta con un’incremento dell’1,9% registrato a giugno.

Una bassa inflazione al consumo indica che la domanda in Cina, la seconda potenza economica mondiale, continua a essere debole.

Per quest’anno, il governo di Pechino ha fissato l’obiettivo di inflazione ufficiale al 3%.

china-inflation-cpi

Secondo Li Huiyong, capo economista di Shenwan Hongyuan Securities, “Oggi, i dati hanno mostrato che l’inflazione è ancora debole. Riteniamo ancora possibili ulteriori misure di stimolo, se dovessero manifestarsi ulteriori segnali della debolezza dell’economia.” A luglio, il prezzo dei generi alimentari è aumentato del 3,3% a fronte dell’incremento del 4,6% del mese precedente. L’indice dei prezzi alla produzione ha ceduto l’1,7 rispetto allo stesso mese dello scorso anno e a fronte del calo del 2,6% a giugno.

Nella giornata di venerdì, il governo di Pechino pubblicherà altri dati, tra cui gli investimenti in capitale fisso.

chinese trade update

L’Aussie ha perso 20 punti, ma rimane vicino al margine superiore della sua gamma di oscillazione a quota 0,7633. Al contempo, il kiwi viene negoziato a quota 0,7109 in vista del principale evento della settimana: la decisione della Reserve Bank of New Zealand sul tasso di interesse.

Nella mattinata di martedì, i mercati asiatici si sono mossi in lieve rialzo, con i trader che assimilavano i deludenti dati sull’inflazione in Cina e attendevano la decisione della Reserve Bank of India sulla politica monetaria.

In Australia, l’Asx 200 è rimasto praticamente invariato a quota 5539,70. In Giappone, il Nikkei 225 ha guadagnato lo 0,57% mentre, in Corea del Sud, il Kospi è salito dello 0,29%. A Hong Kong, lo Hang Seng ha ceduto lo 0,38%.

Nella Cina continentale, i mercati si sono mossi lievemente, con lo Shanghai Composite invariato a quota 3004,77 e lo Shenzhen Composite in rialzo dello 0,28%. Secondo i dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica, nella Cina continentale l’inflazione al consumo è aumentata dell’1,8% su base annuale, coerentemente con le aspettative, mentre i prezzi alla produzione sono diminuiti dell’1,7% su base annuale.

usdjpy

Lp yen ha guadagnato 11 punti, venendo negoziato a quota 102,34: la valuta nipponica è ancora troppo sopravvalutata rispetto all’obiettivo del governo di Tokyo.

Le misure di stimolo e la nuova politica monetaria della Banca del Giappone hanno fatto ben poco per sostenere il desiderio del governo Abe di svalutare lo yen. Sarà un compito difficile convincere i consumatori giapponesi, che rimangano profondamente pessimisti circa l’economia e riluttanti a spendere. Il governo non sta ottenendo alcun aiuto dalla banca centrale, che non ha utilizzato gli strumenti più potenti di politica monetaria –  riduzione dei tassi di interesse ed espansione del programma di acquisto di titoli. La Banca del Giappone ha esaurito le munizioni? In questo caso, lo yen potrebbe continuare ad apprezzarsi, avvicinandosi a quota 100, di elevato valore simbolico.

Sull'Autore

Hai trovato utile questo articolo?

Pubblicita'