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Conto alla rovescia per il rapporto sulle buste paga dei settori non agricoli degli Stati Uniti

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Aug 5, 2016, 12:10 GMT+00:00

L'azione della Banca d'Inghilterra è stata coerente con le aspettative, sebbene nessuno penasse sul serio che Mark Carney avrebbe veramente sfoderato

Conto alla rovescia per il rapporto sulle buste paga dei settori non agricoli degli Stati Uniti

L’azione della Banca d’Inghilterra è stata coerente con le aspettative, sebbene nessuno penasse sul serio che Mark Carney avrebbe veramente sfoderato il bazooka. A ogni modo, nessuno può accusare il governatore di non aver superato il Super Thursday. La Banca d’Inghilterra ha varato nuove misure espansive, con un ulteriore taglio dei tassi e un’espansione dell’allentamento quantitativo.

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La Banca d’Inghilterra ha tagliato i tassi dallo 0,50% allo 0,25%, portandoli a un minimo che non si registrava da 322 anni, e ha aumentato il programma di allentamento quantitativo da 375 a 435 miliardi di sterline. Inoltre, la Banca d’Inghilterra acquisterà fino a 10 miliardi di sterline di obbligazioni societarie nei prossimi diciotto mesi. A pochi minuti dall’annuncio delle nuove misure espansive, la sterlina si è mossa in forte ribasso ed è rimasta invariata per il resto della sessione a quota 1,3169. Contro l’euro, la sterlina viene cambiata a quota 0,8453: la coppia ha guadagnato 85, punti, dato che anche la moneta unica europea si è mossa in ribasso

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Il dollaro si è mosso in rialzo di 17 punti per venire negoziato a quota 95,66, con l’euro che ha toccato quota 1,1138 con una perdita di by 11 punti dopo la pubblicazione del bollettino mensile della Bce. Secondo il documento di Francoforte, le misure dell’inflazione sottostante, in bilancio, ancora non mostrano alcun chiaro segno di tendenza all’aumento. Dalla metà del 2015, il tasso annuale dell’indice armonizzato dei prezzi, che non comprende i generi alimentari e l’energia, si aggira intorno all’1,0%. Altre misure dell’inflazione sottostante non hanno rilevato alcun segnale di tendenza al rialzo.

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La situazione dell’inflazione verso la fine del 2016 sarà di fondamentale importanza per il programma di acquisti di titoli della Bce e per l’andamento dell’euro. L’aumento dei salari è rimasto limitato, con la crescita delle retribuzioni all’1,2% nel primo trimestre dal 2016, quando, nei precedenti tre mesi era all’1,3%. La Bce ritiene che la continua debolezza del mercato del lavoro, la scarsa crescita della produttività e la bassa inflazione potrebbero star pesando sull’aumento dei salari.

Il prossimo importante evento della giornata di oggi è rappresentato dalla pubblicazione, all’apertura dei mercati negli Stati Uniti, del rapporto mensile sull’occupazione del governo federale. Il documento è di notevole rilevanza per la Federal Reserve. Il dato tanto atteso è il rapporto dell’Ufficio di Statistica per il Mercato del Lavoro sulle buste paga dei settori non agricoli. Un risultato superiore alla attese, che danno i nuovi occupati a più di 180000, potrebbe spingere il dollaro in ulteriore rialzo. Tuttavia, una reazione positiva non è scontata, considerato l’andamento altalenante sperimentato dal dollaro dopo la pubblicazione del rapporto sull’occupazione del mese di giugno.

Il dollaro è salito a 101,00 yen, mentre l’euro ha ceduto i guadagni recentemente conseguiti, ridiscendendo a quota 1,1150. In tal modo, la moneta unica europea ha contribuito al rialzo dell’indice del dollaro, che ha toccato il massimo intragiornaliero a quota 95,594.

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Con gli investitori che si sono messi al riparo dal deprezzamento del dollaro in attesa della pubblicazione del rapporto sulle buste paga dei settori non agricoli, l’Aussie si è mosso in ribasso, scendendo al di sotto della maniglia di quota 0,76. In gran parte scrollatisi di dosso gli effetti del taglio dei tassi attuato dalla Rba nella giornata di martedì, l’AUD ha trovato un notevole supporto nel deprezzamento del dollaro e ha visto aumentare la domanda di carry trade a seguito delle misure di stimolo annunciate dalla Banca del Giappone durante la sessione di venerdì.

Nel corso della giornata di mercoledì, il kiwi ha subito una forte ondata di vendite, perdendo 100 punti contro il dollaro e toccando il minimo intragiornaliero di quota 0,7141. Con ben pochi dati sull’economia interna disponibili, il dollaro neozelandese si è in gran parte scrollato di dosso l’aumento dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari, muovendosi in ribasso a causa della liquidazione delle posizioni da parte degli investitori.

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