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Cina PMI agosto migliore ultimi 9 anni: prepararsi a futuro senza USA

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Sep 1, 2020, 09:51 UTC

Cina PMI di agosto segna il migliore dato degli ultimi 9 anni e oltre. Il mondo deve prepararsi a un futuro senza gli USA al centro.

PMI Cina

In questo articolo:

Il lockdown di Wuhan? Per il Caixin/Markit manufacturing Purchasing Manager’s Index (PMI) è acqua passata. L’indice PMI cinese ad agosto raggiunge i 53,1 punti, contro i 52,8 punti di luglio.

Il risultato è tra i migliori degli ultimi nove anni e più, e conferma la ripresa dell’economia cinese, che corre e chissà che non possa così essere sempre più l’alternativa all’economia a stelle e strisce che invece ancora un po’ fatica a riprendersi a causa della perdurante emergenza sanitaria.

Il sondaggio Caixin e Markit è migliore delle attese degli analisti di Reuters, i quali si attendevano un 52,7 punti. Si tratta della crescita più alta da gennaio 2011 a oggi, confermando e rafforzando il trend di crescita per il quarto mese consecutivo. Una espansione del l’indice PMI sopra 50 è notoriamente un indicatore di una industria in fase espansiva, mentre se è al disotto di tale limite, è in fase di contrazione.

L’occupazione resta il pilastro principale, perché dove c’è occupazione, c’è miglioramento dell’economia a lungo termine ha commentato Wang Zhe, economista di Caixin Insight Group. E l’espansione dell’industria, l’aumento della produzione, porta all’assunzione di maggiore personale.

L’indice PMI cinese nel dettaglio

Una domanda più solida ha generato un aumento sostenuto dell’attività di acquisto, scrivono Caixin e Markit, sebbene il tasso di espansione sia leggermente diminuito ad agosto rispetto a luglio.

I livelli di personale sono scesi solo in minima parte, suggerendo che l’occupazione era ormai prossima alla stabilizzazione poiché le aziende hanno registrato un ulteriore aumento degli arretrati di lavoro.

Il report PMI di agosto riporta ancora che i dati sui prezzi nel frattempo hanno indicato aumenti più morbidi sia dei costi di input, che dei costi di output ad agosto rispetto al mese precedente.

Anche l’export è aumentato, con il primo aumento nelle vendite da dicembre 2019.

La Cina si prepara a diventare la prima economia mondiale

Lo sappiamo, se Donald Trump ha innescato una guerra commerciale mondiale (non solo con la Cina) è perché il “Re” è consapevole che il suo dominio è sempre più minacciato e rischia di perdere il suo ruolo di driver mondiale.

La Cina, scrive la Cnbc, “diventerà probabilmente la più grande economia del mondo” nei prossimi anni e si prepara per questo a cambiamenti fondamentali nel commercio internazionale.

Il CNY sostituirà l’USD nei prossimi decenni? Forse sarà lo yuan digitale la valuta di riferimento nei mercati mondiali? Per ora una fantasia, ma attenzione perché la Cina punta seriamente e da molto tempo a rafforzare la presenza della sua moneta a livello globale e la sua digitalizzazione la favorirà enormemente. Su questo gli USA sono molto indietro.

La Cina punta a un nuovo modello di scambi

Il modello attuale vede gli USA essere la principale economia per la domanda e l’offerta a livello globale. Agli USA sono legati il Giappone, l’Europa e la stessa Cina, e le altre regioni.

Questo il modello attuale, ma nel programma industriale dei prossimi 14 anni da poco reso pubblico dal governo cinese, il modello a cui loro guardano trasforma totalmente la condizione attuale e pone la globalizzazione al centro e non più gli USA.

Gli Stati Uniti sono solo un insieme con gli altri che si scambiano merci con gli altri insiemi.

Troviamo quindi da una parte la triade commerciale del Nord America (Messico-USA-Canada), da un’altra parte l’Europa che fa scambi con l’America del nord e le regioni asiatiche – anche il Nord America scambia con l’Asia.

Ma l’Asia in questo schema è posto alla base degli scambi con il resto del mondo e nell’insieme asiatico, la Cina è l’attore principale che ha un ruolo privilegiato con la Corea del Sud e il Giappone, ed anche con l’Europa. In particolare con l’Europa la Cina fornisce la tecnologia necessaria e i beni di altra necessità più economici.

Il mondo? Potrebbe essere più cinacentrico entro il 2035.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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